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Questa è solo una parte dell'innumerevole lista di programmi in cui si parla di cucina, una vera e propria babele di trasmissioni televisive dove tutti sanno tutto e dove anche la più impedita delle cuoche assurge a maestra della cucina, anzi direi della non cucina, insegnando a preparare deliziosi spinaci surgelati e quiche con pasta già pronta, un vero scoop nel mondo gastronomico.

Al di là dello spettacolo che grida audience e ritorni economici a suon di pubblicità, penso che un po' d'ordine e selezione andrebbero fatti, anche perchè, nonostante il successo mediatico che dimostra che la gente guarda questi programmi, riscontri oggettivi nella vita quotidiana non ve ne sono.

Infatti le statistiche ci dicono che sempre più italiani scelgono piatti pronti, sughi e preparazioni veloci da infilare nel microonde. Mi viene quindi il sospetto che il successo di tali espressioni mediatiche si fermino all'immagine, al mero voyeurismo, senza concretizzarsi nella realtà.

Ovvero guardo, mi immedesimo, mi diverto, apprezzo, poi mi alzo e non avendo tempo di cucinare, perchè ho dedicato il mio tempo libero a guardare la tv, metto in padella dei sofficini, apro la busta dell'insalata e la famiglia di Carletto è allegramente riunita intorno al tavolo della cena, con buona pace della vera e brava cuoca che magari dopo una mattinata in ufficio, ha spadellato, infornato e lavato verdure per qualche ora.

Tutto questo mi induce a pensare che la televisione, come spesso accade, dà una visione distorta delle cose, banalizzando e sminuendo il valore di taluni temi come quello eno-gastronomico.
La cucina, arte antica e ricca di letteratura, ormai è diventata una moda, un fenomeno mediatico di massa dove chiunque può farne parte, basta essere disposti ad esporsi, a mettersi in mostra e all'occorrenza farsi "pisciare" sul piatto preparato, tutto in nome del dio APPARIRE.

Per la foto si ringrazia http://it.emcelettronica.com/tv-led-%C3%A8-ormai-superata-dalla-oled-tv