Nel gergo del vino c'è una parola che viene spesso usata. È legata ad una figura centrale nelle dinamiche di questo alimento per umani, una figura che oggi in Italia è incarnata in un amico famoso in tutto il mondo. La figura è il Winemaker, il creatore di vini, l'amico è Roberto Cipresso, un vero maestro del settore. Nei suoi libri Roberto spiega e racconta benissimo del suo lavoro con maestria, poesia ed arte.
Qualche anno fa, proprio da diversi incontri pubblici e privati avuti con Roberto, ho iniziato a pensare ed a concretizzare un'idea che da tempo mi era sbocciata come un fiore tra le idee, e mai verbo potrebbe essere più adatto. Nasce così un'analoga figura protagonista di un altro panorama tra i "creatori" di cibi. Nasce l'Honeymaker: il creatore di mieli.
Il creatore di mieli, come farebbe un creatore di vini - Honeymaker- Winemaker - ricerca, annusa con il cuore, individua, sente con la passione, ascolta il ritmo della terra e di un luogo. Su quel luogo poi l'Honeymaker non pianta viti, ma porta le proprie api, i propri "Super-organismi Sciami" ed affida a loro le proprie intuizioni, i propri "senti-menti", le proprie sens-azioni. Questo affidamento deve essere fatto con la massima fiducia nella capacità di lettura e traduzione che l'Honeymaker riconosce agli sciami d'api rispetto ad un terroir edafico e umano. Il luogo viene scelto con attenzione, studio, ricerca, sopralluoghi, lunghi ascolti fatti "camminando la terra", come avrebbe detto il geniale Veronelli.
Ho fatto questa premessa, nella quale non mi voglio dilungare, per raccontarvi di due creazioni di mieli che io e la mia amica apicoltrice austriaca, ricercatrice alla UniVienna in agricoltura -botanica Hildegard Burgstaller, stiamo portando a compimento nel nostro concetto di Landschaftshonig e di pratica della professione dolce e profonda di Homeymakers.
Se nel bel mezzo della immensa pianura pannonica austriaca vedeste innalzarsi colline strane e se da quelle colline nascessero pietre tufacee che hanno fatto la storia di Vienna, essendo materia vitale dei suoi più bei palazzi e chiese, e se infine qualcuno vi spiegasse che quelle colline erano, milioni di anni fa, un Rift oceanico che le ha plasmate, che direste?
Se poi un anziano e umanamente immenso Professore in Botanica dell'Università di Vienna vi spiegasse, in un'intera giornata passata a scarpinare insieme tra querce e pulsatilla, che quella zona è un unicum botanico nel vasto Burgenland ai confini con l'Ungheria, una zona dei cosiddetti "Prati Secchi", rari ! E se sentiste sul posto il mare che ancora pulsa sotto i vostri piedi? E se sapeste che le vostre api potrebbero scoperchiare i segreti edibili di salso e di dolce di quel luogo cosa fareste?
Io e Hildegard abbiamo capito subito cosa fare: portare le nostre famiglie di api sul Rift oceanico pannonico preistorico, dove strane essenze prosperano e lasciar fare a loro quello che da sempre sanno fare: tradurre per noi il linguaggio di quei suoli mediato dalle essenze vegetali viventi che nel vecchio oceano, oggi secco, hanno messo radici. E così abbiamo fatto. Così a settembre prossimo vedranno la luce (oggi stanno nascendo al buio) i Mieli delle pietre di mare - Stein Meer Honig - che avranno dentro il ritmo dell'oceano.
Un luogo che oggi è anche magico luogo di arte e letteratura. Vedi qui:
http://www.kunstundliteratur.at/veranstaltungen/nachlese/
Altro luogo, altra storia.
Vicino a Vienna vi è un bosco magico, verde, silenzioso, ispirante, che rapisce. Non ha rapito solo me e mia moglie, ma molti anni fa in quello stesso luogo passava gran parte delle sue giornate viennesi Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach- Baviera, conosciuta universalmente in Austria con il nome di Sisi, storpiatura fatta dal marito Francesco Giuseppe del nomignolo Lisi, diminutivo di Elisabeth, non Sissi come erroneamente diffuso dai film della serie.
Ossessionata dal culto della propria bellezza, Elisabetta concentrava tutte le proprie energie nel tentativo di conservarsi giovane, bella e magra. Negli anni settanta e ottanta gli impegni di corte non trovavano spazio nella giornata dell'Imperatrice.
Secondo le cronache, Elisabetta era alta 1 metro e 72 e pesava 50 kg, aveva capelli castani folti e lunghissimi, che sciolti le arrivavano alle caviglie. Quasi tre ore occorrevano quotidianamente per vestirsi, poiché gli abiti le venivano quasi sempre cuciti addosso per far risaltare al massimo la snellezza del corpo. La sola allacciatura del busto, utile a ottenere il suo famoso vitino da vespa, richiedeva spesso un'ora di sforzi. Il lavaggio dei capelli era eseguito ogni tre settimane con una mistura di cognac e uova e richiedeva un'intera giornata, durante la quale l'Imperatrice non tollerava di essere disturbata. Altre tre ore erano dedicate ai capelli, che venivano intrecciati da Fanny Angerer, ex parrucchiera del Burgtheater di Vienna.
Elisabetta era impegnata per il resto della giornata con la scherma, l'equitazione e la ginnastica (a tal scopo, aveva fatto allestire in tutti i palazzi in cui soggiornava delle palestre attrezzate con pesi, sbarra e anelli). Costringeva inoltre la propria dama di corte a seguirla durante interminabili e forsennate passeggiate quotidiane.
E proprio queste passeggiate, insieme ad estive nuotate nel laghetto naturale posto vicino alla residenza imperiale, avvenivano in questo luogo viennese, sede della prestigiosa Hermesvilla, la più vissuta abitazione viennese dell'Imperatrice. Questo luogo è la Riserva Naturale del Lainzer Tiergarten alla estrema periferia sud ovest di Vienna.
Un grandissimo terroir di mieli e luogo ambitissimo per produrli, ma legato alla concessione di sole tre postazioni al suo interno per poter allestire apiari. Una missione quasi impossibile ottenere il permesso. Ma la fortuna e il destino a volte sembrano darsi la mano e la nostra domanda di portare le nostre api in questo paradiso viene accolta… immediatamente. Uno dei tre apicoltori, detentori esclusivi dei luoghi di api e miele del Lainzer, proprio pochi giorni prima della nostra domanda, aveva receduto dal contratto. Un segno. Un grande segno.
Cogliamo al volo questa immensa fortuna e da attenti Honeymakers diamo il via alla nascita di un progetto da tempo meditato, una serie di mieli unici. Il loro nome sarà: Titania Honig, i "Mieli di Titania". Perché?
Ricordate "il Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare, del 1595? Titania era la regina delle fate, insieme ad Oberon protettrice dei talami nuziali. Tra loro liti, dispetti e il loro dissidio sconvolge la natura e le stagioni. Ora vi riporto una lettera originale di Sissi a molti sconosciuta.
"Cara anima del futuro! Ti affido questi scritti. Il grande maestro che li ha ispirati mi ha suggerito anche cosa farne: potranno essere pubblicati solo quando saranno trascorsi sessant'anni a partire dal 1890 ed i proventi dovranno essere impiegati per aiutare i perseguitati politici e i loro familiari bisognosi. Anche fra sessant'anni, la felicità e la pace ovvero la libertà continueranno infatti a non essere di casa su questo nostro piccolo pianeta così come non lo sono state ai miei tempi. Forse lo saranno un giorno in un mondo diverso. Oggi non sono in grado di dirlo, forse però quando leggerai queste righe… Un saluto di cuore. Ti sento vicino, Titania. P.S.: scritta nel 1890, in piena estate, sul treno speciale che fischia e corre veloce"
Sissi sceglie di firmarsi con il nome di Titania perché amava il dramma shakespeariano. Gli scritti di Elisabetta, nonostante il suo volere, furono pubblicati soltanto nel 1980 grazie alla scrittrice Brigitte Hamann che ebbe il permesso di pubblicarli. Ora avete tutti i dati e a voi la conclusione. Attendiamo la scrittura delle api.
Così nascono nuovi mieli, i progetti degli "apicoltori-editori", editori speciali dei libri che il sole scrive sulla terra.
x5