Un tempo, le crisi economiche erano solitamente le conseguenze di situazioni sociopolitiche difficili, come guerre, dittature e rivoluzioni.
L’instabilità che ne seguiva creava un clima di precarietà sia a livello produttivo che a livello economico, avendo spesso molte aziende subito pesanti danni durante la fase di conflitto.
Tuttavia, la crisi in questi casi restava racchiusa all’interno dei confini dei singoli Stati, ed inoltre era spesso un punto di partenza per ricominciare, grazie alla necessità di rimettere in piedi l’economia, che portava sovente ai cosiddetti “boom economici”.
La crisi che stiamo attraversando è molto diversa da quelle passate, perché a causa dell’economia globalizzata le sue conseguenze si sono abbattute con un effetto domino su tutti i paesi industrializzati, creando un circolo vizioso di instabilità.
Infatti, se alcuni paesi non acquistano, altri hanno difficoltà a produrre, e quindi nessuna delle singole economie è in grado di ripartire.
A tutto questo, si aggiunge il problema creato dai vasti fenomeni di immigrazione che si sono verificati negli anni in cui l’economia dei paesi industrializzati era solida.
Se allora poteva essere possibile, per un paese, reggere l’impatto provocato dall’arrivo di una moltitudine di persone disperate, alle quali se non poteva dare casa e lavoro almeno poteva garantire assistenza, adesso l’arrivo di queste persone destabilizza situazioni già traballanti.
I paesi sono impegnati nel mettere insieme i cocci di un’economia fragile, devono ancora finire di smaltire gli immigrati dei periodi precedenti, e non possono reggere una nuova ondata migratoria.
Contemporaneamente però, i flussi migratori non si fermano, perché i paesi da cui queste persone provengono si trovano comunque in situazioni molto peggiori di quelli dove questa povera gente cerca una nuova speranza.
Che fare allora?
CTM Altromercato si pone proprio questa domanda, perché il modo migliore per evitare l’emigrazione sarebbe rendere più stabile l’economia di questi paesi, evitando così che i loro abitanti si sentano costretti a partire in cerca di una vita migliore.
Negli anni passati, ai tempi dei boom economici, questi paesi sono stati lasciati indietro, meritandosi l’appellativo di “terzo mondo”.
I paesi dotati di risorse, come miniere e petrolio, sono stati sfruttati dalle grandi multinazionali.
I paesi privi di risorse invece sono stati del tutto abbandonati, in quanto non interessanti dal punto di vista economico.
In questo momento invece, il modo migliore per iniziare a far ripartire l’economia mondiale sarebbe iniziare da quei paesi che una vera e propria economia non l’hanno mai avuta.
Stabilizzare queste situazioni permetterebbe di frenare i flussi migratori, evitando ai paesi industrializzati di dover affrontare nuovi, imponenti arrivi di immigrati, e di dover ricorrere a misure drastiche come la chiusura delle frontiere.
CTM Altromercato è un consorzio di oltre 120 organizzazioni no profit, che promuovono il commercio equo e solidale.
Tramite CTM vengono instaurati rapporti diretti e paritari con artigiani e produttori di oltre 40 paesi in Asia, Africa e America Latina.
CTM garantisce l’importazione di prodotti originali a prezzi equi, che possano valorizzare i reali costi di lavorazione e consentano una retribuzione dignitosa dei lavoratori, permettendo la trasparenza e la continuità di contratti e progetti, concedendo in alcuni casi il prefinanziamento di ordini anche consistenti, fino al 50% del loro valore, per poter assicurare la continuità del lavoro.
CTM sostiene inoltre in maniera attiva la coltivazione biologica, appoggiando i progetti di sviluppo ambientale ed importandone i prodotti su autorizzazione dei Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
I prodotti offerti sono di elevata qualità, a partire dalla scelta delle materie prime che vengono accuratamente selezionate in funzione della loro biodiversità, fino ai metodi produttivi che sono mantenuti il più vicini possibile alla lavorazione artigianale, con ricette semplici che salvaguardino l’integrità degli ingredienti e del prodotto finito, per mantenerne intatte le caratteristiche originali.
Vengono inoltre promossi ed incentivati i progetti eco-compatibili, che sfruttano in maniera oculata le risorse disponibili, evitando così interventi troppo aggressivi per l’ambiente e sfruttando in maniera ragionata la rotazione delle colture.
I prodotti Altromercato si impegnano ad una totale trasparenza con il consumatore, consentendo tramite l'etichetta di risalire a tutto il percorso della filiera produttiva.
In questo modo non viene garantita solo la genuinità dei prodotti, ma anche l’onestà delle condizioni contrattuali che assicurano in questo modo ai produttori condizioni di vita dignitose al riparo da speculazioni e cartelli che impedirebbero un diretto e paritario accesso al mercato da parte delle piccole realtà.
CTM valorizza quindi il mercato “altro”, promuovendo la diffusione di prodotti tipici delle zone più povere del mondo, spesso quasi sconosciuti da noi, a testimonianza di biodiversità e di integrazione, e soprattutto del fatto che, rivolgendo la nostra attenzione a quei paesi di cui troppo spesso abbiamo ignorato l’esistenza, non solo possiamo garantire la loro ripresa economica verso condizioni di vita più dignitose, ma anche e soprattutto rimettere in moto tutta l’economia mondiale evitando l’emigrazione di massa che troppe volte è stata, almeno agli occhi delle persone comuni, la prima causa di difficoltà dei paesi “industrializzati”.
Gli abitanti di queste zone avrebbero così modo di rimanere nei loro paesi, tra la loro gente e con la loro cultura, non solo evitando di andare a pesare su economie rese fragili dalla crisi globale (trovando il più delle volte umiliazione e degrado al posto di lavoro e dignità), ma aprendo anche nuovi orizzonti per scambi commerciali più onesti e paritari, rendendo magari disponibili nicchie di mercato finora mai sfruttate.
Non più quindi Made in Italy, Made in USA o Made in China, ma solo e soprattutto “Made in Dignity”.
Nota: i prodotti ad oggi maggiormente promossi da CTM Altromercato sono caffè, tè, cacao, cioccolata e zucchero di canna, ma anche prodotti finora poco noti come la quinoa (alimento altamente energetico e privo di glutine, originario della Bolivia, utilizzabile in pastificazione), l’erva mate (infuso energetico originario del Brasile) e il riso thay (originario della Thailandia, pressoché sconosciuto in Italia).
Fonte: CTM Altromercato – Logo in Foto
(Per le foto si ringrazia la Parrocchia di S. Bartolomeo della Certosa, che ha ospitato il mercatino della Bottega Solidale)
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