Intervista a MARIA TERESA BERTOCCO
maitre d'Hotel, sommelier III livello, insegnante
Durante un languido pomeriggio autunnale incontriamo Maria Teresa Bertocco, professione maitre d'Hotels e sommelier, che ci accoglie a Venezia, in uno dei saloni più suggestivi dell' Hotel Danieli, la hall del Palazzo Dandolo, antica residenza di uno dei dogi Veneziani.
Ci accompagna poi verso il luogo in cui opera, ovvero il ristorante, dal quale si gode la più bella e impareggiabile vista di tutta Venezia. Di fronte a noi l'isola di San Giorgio, a sinistra il Lido e i giardini di S. Elena, a destra la marmorea chiesa della Salute.
Maria Teresa ci da un flash del suo interessante lavoro, peraltro in mano sopratutto agli uomini, ma puntualizza anche come, negli ultimi cento anni, in maniera non traumatica, si è consumata una rivoluzione pacifica epocale, che ha modificato il ruolo della donna in tutto il mondo e in tutti i settori professionali.
Signora Bertocco, la strada per diventare maître d' hotels è lunga da percorrere?
La strada per diventare Maitre d'Hotel è lunga, affascinante ma difficile, qualora si desideri operare con professionalità. In questo periodo, più che mai, è fondamentale la conoscenza del modo enogastronomico, delle lingue straniere, non solo le 'classiche, come il francese e l'inglese, ma soprattutto le lingue orientali, ed inoltre, le nuove tecniche di servizio.
Quali sono le sue esperienze professionali, dove ha lavorato all'inizio della sua carriera?
Da studente ho avuto delle esperienze stagionali molto interessanti e formative in Svizzera a fianco di un Maitre d'Hotel di grande professionalità. Il percorso professionale in Italia è iniziato attraverso l'avviamento e la gestione di locali della mia città, per poi confrontarmi in uno step importante, quale l'avviamento di un locale come responsabile, il Bar Meridiana, e il successivo rilevamento di una attività a Venezia, presso il Palazzo compartimentale delle Ferrovie, che ho seguito per quindici anni, frequentato dalla dirigenza del nord est.
In seguito, un percorso professionale attraverso diversi Hotel, quali l'Hotel Bonvecchiati, il Bauer, Villa Condulmer (cinque stelle presso Zermann di Treviso),
per poi arrivare al tanto agognato Hotel Danieli, con la qualifica di Maitre d'Hotel.
Nell'inverno sono anche impegnata alla docenza per i corsi professionali presso l'Associazione Veneziana Albergatori.
Si deve svolgere un lungo tirocinio per arrivare al suo livello?
Per essere una Maitre d'Hotel bisogna seguire un tirocinio professionale di alto livello. Nel mio caso, gli stessi incarichi nei luoghi in cui ho operato, che richiedono alta professionalità, e anche attraverso i corsi Ais (Associazione Italiana Sommelier).
E' difficile essere capo di un personale così numeroso?
Essere a capo di uno staff molto numeroso, non è facile. Soprattutto in una azienda in cui l'identificazione della figura femminile non è ancora così evidente. Infatti sono la prima donna inserita all'Hotel Danieli con le mansioni di Maitre.
Nel suo lavoro è importante essere pignoli, severi, dei veri professionisti?
E' il luogo stesso, di altissimo livello, ed il cliente particolare che lo frequenta che danno l'idea della richiesta e del livello dei servizi offerti. Ritengo sia estremamente importante essere pignoli e professionisti considerando l'importanza del luogo in cui opero, la tipologia del cliente che frequenta tale luogo di soggiorno.
Mi racconti la sua esperienza diretta, in particolare con i clienti più esigenti degli altri
I clienti più esigenti sono i francesi. Trovo che sia l'ospite più preparato e attento, anche per l'alto grado di ospitalità alla quale sono abituati in Francia. Apprestarmi a tali difficoltà diviene spesso una sorta di metodo per testare su me stessa la conoscenza e la preparazione nell'esecuzione del mio compito.
Il novecento è stato definito il secolo breve ma anche il secolo delle donne;
Al XXI secolo spetta trasformare le idee in pratica diffusa: lei che cosa si augura?
ritiene che si possa parlare di parità, nel campo professionale e nel suo in particolare?
Per il futuro mi auguro vi sia maggiore apertura professionale per la figura femminile, che rischia sempre di avere un ruolo secondario a causa di un ancora evidente eccesso monopolistico maschile. Le previsioni per il nuovo secolo, anche se sarà un difficile sforzo, parlano di un incremento del tasso di occupazione 'al femminile' del 60%, come stabilito in ambito europeo. Purtroppo l'Italia non vanta, in questo periodo, cenni positivi in questo settore. Siamo ancora lontane dalla parità, anche in termini occupazionali, parità che diventerà un patrimonio ideale comune in ogni classe sociale.
Parità, che ha diversi significati, per l'Occidente si tratta di Governance: la prego di darmi una sua riflessione.
Vede, molto resta ancora da fare; le donne sono una delle più grandi opportunità di business del XXI secolo, dobbiamo capire che il successo di una azienda, in qualsiasi settore operi, sta nell'equilibrio dei sessi e nella valorizzazione dei talenti nel rispetto delle diversità. Al secolo XXI spetta trasformare le idee in pratica diffusa: la speranza è in una proiezione per cercare di prevedere come sarà un mondo governato anche dalle donne......
............perché....il talento, in realtà, non ha sesso.
Cristina Vannuzzi Landini
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Maria Teresa Bertocco, maitre all'Hotel Danieli di venezia, sommelier, insegnante
intervista alla prima maitre donna dell'Hotel Danieli di Venezia
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