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PROGETTO BIOHYST: SCIENZA PER L'AMORE E HYST TECHNOLOGY

13 Agosto 2011
FRAMMENTI DI FUTURO: CIBO PER TUTTI
SCIENZA PER L'AMORE E HYST TECHNOLOGY
Bits of Future: food for all
Frammenti di Futuro: cibo per tutti

Il progetto 'Frammenti di Futuro', attraverso la donazione degli impianti e dei prodotti derivanti dalle lavorazioni Hyst, mira alla sicurezza alimentare e allo sviluppo sostenibile della regione interessata,in questo caso i paese africani, favorendo al contempo la partecipazione locale alle attività. La dimostrazione tecnica è stata l'occasione per presentare il progetto agli Stati Africani interessati, alle organizzazioni umanitarie e scientifiche, ai potenziali partner industriali e ai media nazionali ed internazionali.
Incontriamo a Chignolo Po (Pavia) l'Ing. Umberto Manola, inventore della tecnologia Hyst, affascinati e soprattutto incuriositi dall'importanza della sua scoperta, durante una dimostrazione tecnica Hyst per la presentazione ufficiale del Progetto 'Bits of Future: food for all', iniziativa umanitaria rivolta ai Paesi africani, basata sull'utilizzo della tecnologia Hyst.


Ingegner Manola, mi parli della tecnologia che ha inventato e del concetto che più mi ha colpito: di cosa si tratta?

Bits of future nasce da una sinergia di intenti tra l'Associazione Scienza per l'Amore, BioHyst (azienda titolare dei diritti sulla commercializzazione degli impianti) e me. Il progetto si basa essenzialmente nel destinare i ricavi derivanti dalla vendita dei
macchinari in Italia e in Europa per installare impianti nei Paesi africani, favorendo così la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile della regione coinvolta. 'Il nostro fine è dare alla popolazione gli strumenti sia per lavorare sia per produrre da soli quanto necessario ad una esistenza dignitosa'. Non si tratta di una semplice donazione, si tratta di fare in modo che la popolazione sia allo stesso tempo, fruitrice e produttrice di un progetto per la sopravvivenza.

Ingegner Manola, come le è venuta questa idea?

L'Ing. Manola, parlando della sua invenzione, ci spiega: 'mi venne l'idea di disaggregare la materia prima senza modificarne le proprietà organolettiche di base, ossia di recuperare il più possibile dal cereale, separandone le diverse componenti (amido, proteine e via dicendo). L'idea di disaggregare la materia prima permette di allontanare da essa ciò che ne può ridurre l'utilizzo. Ogni prodotto, anche il più penalizzato, ha una componente che può essere utilizzata. Qui iniziò la mia ricerca. Quando vedo i bambini con una mano tesa in televisione penso che si debba reagire, ed oggi reagiamo.'

Ingegnere ci spieghi le 3 fasi del processo.

Durante la prima sono stati processati cruscami di grano tenero, con produzione di una farina alimentare ad alto contenuto di proteine, vitamine (A, gruppo B, E) e minerali, particolarmente idonea ad essere utilizzata in ambiti di denutrizione e malnutrizione; in particolare, la vitamina B1 è stata recentemente riconosciuta dall'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare come promotore dello sviluppo cerebrale per i bambini, mentre la vitamina B3, particolarmente abbondante nella farina HYST, è fondamentale per le funzioni del sistema nervoso.
Nella seconda lavorazione è stata processata una farina di grano tenero, ricavando da un unico prodotto di partenza tre diverse farine con differente tenore proteico, adatte a vari utilizzi (panificazione e settore dolciario); infine, nella terza lavorazione, da una comune paglia di cereali è stata estratta una frazione con caratteristiche simili a quelle dei fieni di migliore qualità. In molte zone semi-aride le paglie, che nel mondo occidentale non valgono nulla e vengono usate come lettiera nelle stalle, costituiscono un alimento importante nella stagione secca, perché i pascoli non forniscono nutrimento agli animali. Nell'ottica della sicurezza alimentare, il risultato ottenuto tramite il processo HYST significa
quindi dare al bestiame un foraggio della migliore qualità in tutti i periodi dell'anno.


Ed ora Ingegnere, siamo al secondo step?
Il progetto umanitario, dopo gli ottimi risultati ottenuti con materie prime largamente disponibili in Europa, procederà con la sperimentazione su biomasse tipiche degli Stati africani, fino a giungere all'installazione in loco dei primi impianti per la lavorazione delle stesse.
Ingegner Manola, chi sono gli Stati e i rappresentanti di Stato presenti alla presentazione del Progetto?
Hanno preso parte al meeting i rappresentanti di alcuni Governi Africani. Oltre al Senegal - che per primo ha raccolto l'invito della BioHyst - hanno partecipato Burkina Faso, Ghana, Costa D'Avorio, Somalia, Mozambico e Puntland.Sono stati presenti alla presentazione esponenti dell'UNIDO (United Nations Industrial Development Organization), dell'IFAD (International Fund for Agricultural Development), rappresentanti dell'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e di ITALMOPA (Associazione Industriali Mugnai d'Italia).

Ingegner Manola, un' ultima cosa, per vedere il futuro di queste tecnologie, da che parte si deve guardare?

Quello che si può ottenere inserendo questa tecnologia nell'industria molitoria e di trasformazione non ha limiti, si potrebbe continuare a soddisfare le esigenze di un mondo altamente industrializzato e, contemporaneamente, destinare grandi quantitativi di basi alimentari per le popolazioni indigenti. Non è un'utopia, è un sistema realmente esistente, perfettamente funzionante, installato e collaudato.
Si deve guardare.......dalla parte del mio sogno che si realizza, dalla parte dei bambini, che non ci sia più un bambino nel mondo che ha fame, che ti allunghi la mano mentre ti guarda negli occhi, in una muta domanda....perchè??????


Da oltre un decennio i soci di Scienza per l'Amore sono impegnati a finanziare la ricerca dell'Ingegner Umberto Manola, la cui portata scientifica e umanitaria ha fatto sì che fosse lanciata una campagna per il conferimento del Premio Nobel all'Ingegnere. All'iniziativa
hanno già aderito i rappresentanti delle Ambasciate di Senegal, Burkina Faso, Costa D'Avorio, Somalia, Puntland, Ghana e Mozambico.



Di Cristina Vannuzzi

Per ulteriori informazioni sulla tecnologia Biohyst e sulla storia del progetto potete visionare il sito: www.biohyst.com

Tag. cristina vannuzzi, biohyst, scienza per l'amore

Informazioni aggiuntive

  • Nome: Cristina Vannuzzi
  • Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Azienda: pressoffices comunicazione
  • Web: http://
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