D:Vuoi parlarci brevemente di te, della tua vita e delle tue esperienze formative e professionali?
Penso il mio stile di vita si rifletta anche nel mio lavoro, la semplicità, il valore della famiglia e soprattutto tenere i piedi ben piantati per terra.
D:Come nasce la passione per la cucina?
Dalla voglia di creare ed elaborare un piatto, fino alla soddisfazione nel vederlo realizzato.
D:Hai avuto un maestro o una persona di riferimento che ha ispirato la tua ricerca?
Certo, ancora oggi lavoro con l'impronta dello chef Gavino Tedde, che mi ha fatto scoprire il piacere della cucina, ed è stato un punto di riferimento anche al di là di questa.
D:Esistono libri che per te sono stati se non fondamentali, di grande aiuto?
Fondamentali no, per qualche spunto il Cucchiaio d'argento.
D:Come definisci la tua cucina?
La definirei un delicato equilibrio fra tradizione e creatività.
D:Che peso ha la tradizione nella tua cucina?
Un buon 40%.
D:Quali sono le idee innovative che intendi esprimere?
Le innovazioni le lascio fare ai grandi chef.
D:Cosa ne pensi delle tendenze attuali della ristorazione?
Va bene la cucina classica, benissimo la nouvelle cuisine, ma una cucina limitata a meri processi chimici proprio non mi va; molto meglio una cucina semplice, tradizionale o meno, ma dove il piatto oltre che bello da vedere sia buono da mangiare!
D:Quali sono gli ingredienti del tuo successo?
Successo è un parolone, comunque, nel mio piccolo, serietà, sacrificio e tanta voglia di migliorarsi, sempre.
D:Cibo, ristorazione e internet. Cosa ne pensi del web come mezzo di comunicazione per parlare di ristorazione?
Penso sia un mezzo in più per comunicare, acquisendo la sua bella fetta d'importanza soprattutto nella società di oggi.
D:Usi i social network? Se sì, quali? Che esperienza ne hai ricavato?
Un'occhiata si può dare, ma preferisco ancora rapportarmi al cartaceo e soprattutto al tu per tu con le persone.
D:Cosa ne pensi dello show food, il cibo che stupisce?
È un modo diverso di ritrovarsi a tavola o di partecipare alla cottura del piatto, ma non ne so poi tanto.
D:C'è un ingrediente che detesti e uno che adori?
Sicuramente quello detestato sono i chiodi di garofano, mentre non posso fare a meno dell'aglio.
D:Cosa mangi tu a casa?
Al contrario di quello che si possa pensare, le cose più semplici: un buon sugo al pomodoro e un bel pezzo di manzo.
D:Ma tu vai a mangiare al ristorante? Se sì, cosa prediligi?
Col lavoro che faccio, non ho molto tempo; ma quando capita e se vengo incuriosito da un piatto lo ordino di sicuro.
D:Quali sono i metodi di cottura che prediligi?
Nessuno in particolare.
D:Che consiglio daresti ai giovani che vogliono diventare chef?
Di proseguire solo se hanno una vera passione per la cucina e di non farlo solo per un fatto economico.
D:Cosa ne pensi delle guide, delle forchette, dei cappellini assegnati dai grandi network dell'informazione?
L'attenzione rivolta al mondo della cucina in questi ultimi anni è aumentata notevolmente, quindi chi viene premiato lo merita; ci sono comunque dei cuochi molto bravi che se non vengono messi nella giusta luce faranno fatica ad emergere.
D:Cosa ne pensi dei fast food, dello streetfood e della moda di mangiare di corsa, in piedi...
Di sicuro non sono all'insegna della genuinità, ma sono un'alternativa necessaria nel ritmo della vita oggigiorno.
D:Definisci te stesso in poche battute
Testardo, altruista e un po' permaloso.
LA RICETTA
Risotto all'Orata, Bottarga e pepe rosa
- Riso Carnaroli
- Vino bianco
- Scalogno
- Fumetto di pesce
- Orata
- Bottarga di muggine
- Olio d'oliva
- Burro
- Panna
- Pepe rosa
- Sale
Fare un soffritto con scalogno e tostare il riso, bagnare con il vino bianco e far evaporare; portare avanti la cottura del riso con il fumetto di pesce. 2-3 minuti prima che la cottura sia ultimata, incorporare il pepe rosa e i cubetti di polpa d'orata (precedentemente squamata, sfilettata e spinata). A fuoco spento mantecare con burro, una goccia di panna, olio d'oliva e bottarga, se necessario sale.
x5