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La femme du chef

10 Gennaio 2014
Un amore in cucina
Oggi conosciamo Claudia, femme du chef che, in occasione del suo trasferimento a Parigi, ha deciso di aprire un blog per raccontare e raccontarsi e ha così scoperto la passione per la cucina. Scopriamola insieme.

D: La prima domanda è di rito: come mai hai deciso di aprire un blog di cucina?

R: Ho iniziato a scrivere La Femme du Chef quasi quattro anni fa. In quel periodo abitavo a Parigi (ecco perché il nome del blog è in francese) e volevo raccontare quel momento speciale della mia vita. Sono la moglie di un cuoco e la cucina fa parte della mia quotidianità, che il blog rispecchia sia nelle ricette che nei racconti più personali.

D:Tuo marito è uno chef e da questo deriva il nome del tuo blog. Lati positivi e negativi della vita a fianco di uno chef?

R:Stare accanto a un vero cuoco mi dà la possibilità di avere una “enciclopedia vivente”, se mi passate l’espressione. Lui è per me un vero insegnante, con cui posso parlare e confrontarmi su preparazioni e ingredienti e a cui posso chiedere aiuto sempre. Un privilegio non da poco per un’appassionata di cucina. C’è però tutta una quotidianità di questo mestiere alla quale spesso non si pensa e con cui invece, nella vita vera, bisogna fare i conti. I cuochi cucinano sempre, che sia estate o inverno, pranzo o cena, Natale o Ferragosto. Ciò comporta tanti sacrifici e compromessi, la nostra vita familiare è senza dubbio diversa da quella delle famiglie di lavoratori in orari tradizionali: un delicato equilibrio costruito negli anni, che dobbiamo curare con pazienza ogni giorno.

D:Nel tuo blog racconti che ti sei avvicinata alla cucina anche perché stimolata dai tanti libri sull’argomento che ti circondavano. Quali sono stati quelli che, se non fondamentali, ti son stati più di aiuto e inspirazione?

R:Il primo libro che ho sfogliato quando ho iniziato davvero a interessarmi alla cucina è stato il “Cucchiaio d’argento” ricevuto, proprio come accadeva un tempo, in dono per le nozze. Ci sono poi tra le letture insostituibili l’Artusi e l’Escoffier: hanno un fascino che va al di là delle ricette intese in senso stretto, rappresentano una filosofia di cucina e ci raccontano di una società diversissima da quella di oggi. Ultimo libro, ma non per importanza, è “Mastering the Art of French Cooking” di Julia Child, le ricette sono spiegate chiaramente e sono davvero “fail-proof”.

D:Hai vissuto un periodo della tua vita a Parigi ed è li che hai deciso di aprire il blog. Ora che sei tornata a vivere in Italia, cosa hai portato con te della tua esperienza con la cucina francese?

R:Durante gli anni parigini ho iniziato a crearmi un personale bagaglio culinario, grazie a tante tecniche viste sperimentare da mio marito o da altri cuochi. Ho assaggiato piatti nuovi, provato (e cucinato) ingredienti prima a me ignoti. Posso dire di aver “imparato la curiosità” grazie alla cucina francese e questo approccio cerco ancora oggi di averlo ogni giorno.

D:Domanda a bruciapelo: hai quattro persone a cena all’improvviso, cosa prepari?

R:Un risotto, senza dubbio. Gli ingredienti base per prepararne uno non mancano mai nella mia dispensa e basta aggiungere della verdura di stagione per creare in pochissimo un piatto veloce e riuscito. Chiedo poi agli ospiti di portare del gelato alla crema e, con della frutta leggermente caramellata e dei biscotti (amaretti o savoiardi), improvviso un dessert last minute!

D:Chi è ai fornelli nel quotidiano, tu o tuo marito, e cosa vi piace cucinare solitamente?

R:Nel quotidiano cucino io (altrimenti non avrei un blog di cucina ;-) anche perché mio marito di solito è a cucinare al ristorante. Nei giorni di riposo cuciniamo spesso insieme e allora, di norma, il forno è acceso: arrosti, pane, pizza sono solo alcuni dei nostri piatti preferiti. I momenti condivisi in cucina sono una festa e, come ogni occasione che si rispetti, hanno un menù importante!


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