Archivio Storico 2011-2017

x5

Il volto tenebroso di Masterchef 2012

20 Marzo 2013
Intervista a Nicola Dragani
Parlaci di te, del tuo passato, dei tuoi sogni.

Non è facile parlare di me… È stata una delle tante difficoltà che ho dovuto superare a Masterchef, ma nonostante tutto ancora mi spiazza la domanda! Dicono di me… che sono un tipo “particolare”: taciturno, testardo, che va dritto per la sua strada anche a costo di sbagliare. Per fortuna con il tempo sono diventato più “saggio” e ho cercato di venire a patti con la realtà, quando ero più giovane pensavo che bastasse il talento per avere successo, e magari per me è stato anche così, negli anni '90 nel mio campo (musica house) ho raggiunto una certa notorietà ma ero troppo giovane per riuscire a gestire al meglio le opportunità che mi capitavano… La creatività se non accompagnata da una buona dose di concretezza può diventare dispersiva e disperdersi! Questa volta, invece, ho le idee chiare, so cosa voglio o meglio cosa sogno: un ristorante dove poter esprimere al meglio le mie capacità, lavorando con un team affiatato e unito, perché credo nel gruppo e nella collaborazione.

Cosa ti ha spinto a partecipare a Masterchef?

La mia ragazza! È stata lei a inviare la domanda, mi ha avvisato a cose già fatte… Devo dire che mi conosce bene! Quando ho ricevuto la telefonata dalla redazione di sky, per un attimo non capivo, avevo del tutto dimenticato l’episodio!

Come è iniziata la tua avventura?

All’inizio non avevo una chiara consapevolezza di cosa stessi facendo, anche perché come ho detto, non è stata proprio una mia idea… Sono andato al provino di Roma quasi incredulo e “trascinato” dal mio amico Sabatino (mi ha letteralmente buttato giù dal letto e portato a Roma…). Quando ho saputo che ero passato, mi hanno telefonato dopo circa una settimana, non potevo crederci… E ho iniziato subito a prepararmi per la nuova selezione (live-cooking di Milano), qualcosa mi diceva che sarei potuto entrare tra i 18, dovevo solo cercare un piatto accattivante, fresco, originale… E poi mi sono ricordato di un piatto che avevo sognato: “l’anguria piaccate”! Il piatto ai giudici è piaciuto moltissimo, ho ricevuto tre sì e tanti complimenti… In quel momento ho capito che l’avventura Masterchef stava per iniziare!

Cosa hai portato al provino iniziale per farti scegliere?

Il provino iniziale (Roma) prevedeva la presentazione di un piatto già preparato, dunque ho cercato di realizzare un piatto “intelligente” ovvero facile da preparare sul momento: “tartare di tonno con puntarelle e fragole”. La scelta si è rivelata giusta, perché non ho avuto problemi durante la preparazione, non dovevo usare i fuochi, e al momento della presentazione la tartare era perfetta! Tutti i giudici presenti sono rimasti molto colpiti dal piatto, hanno apprezzato la freschezza dei sapori e la presentazione curata.

Cosa ricordi di quei momenti?

Ricordo che tutta l’ansia accumulata nel corso della giornata (non dimentichiamo il risveglio traumatico alle 5 del mattino..) è svanita e ho provato una grande soddisfazione… Sapevo che era arrivato il momento di dare il massimo, si stava presentando una grande opportunità da cogliere al volo senza troppe incertezze!

Cosa consiglieresti a chi vuole partecipare alla nuova edizione?

Di prepararsi bene per i provini, scegliere piatti giusti o meglio “intelligenti” a secondo della prova richiesta, si vince con le mani, con la creatività, con il cuore ma anche con la testa! Altro consiglio, puntare sugli ingredienti, sulla qualità e la freschezza…I giudici notano la differenza tra un tonno fresco e uno surgelato!

Cosa ti ha lasciato l'esperienza di Masterchef? Che insegnamenti ne hai tratto?

L’esperienza di Masterchef mi ha fatto capire che la cucina è sicuramente la mia strada, sinceramente avevo questo sospetto da un po’ di tempo… Ora non ho dubbi! Masterchef mi ha dato la conferma di ciò che forse già sapevo: posso lasciare i piatti da lavare a qualcun altro! A livello personale mi ha poi permesso di affrontare i miei limiti, la mia timidezza, la mia insicurezza; oggi mi sento più “maturo”, dopo Masterchef posso affrontare qualsiasi stress! Ci tengo però a dire che il lavoro di lavapiatti per me è stato fondamentale, ho capito cosa vuol dire stare in una cucina, essere l’ultimo ma sapere di poter arrivare ad essere primi, con impegno, fatica e passione. La cucina è forse l’unico ambito lavorativo dove non si può andare avanti per raccomandazione, ma solo per meritocrazia: o sai cucinare o non sai cucinare, e questa è una grande cosa, soprattutto nel mondo di oggi.

Quale piatto ti è piaciuto di più e quale di meno tra quelli presentati a Masterchef?

Iniziamo dai peggiori… E credo che non ci siano dubbi: il rognone e il raviolo! Mi è dispiaciuto molto aver fallito il raviolo… È stato il momento peggiore, perché sapevo che avrei potuto dare molto di più… Ma a Masterchef conta anche molto la testa, in alcuni momenti è davvero difficile trovare la giusta concentrazione. Per il rognone invece nessun rimpianto, non potevo fare di più, era arrivato il mio momento. Il piatto di cui sono più orgoglioso è il “rombo strambo”… un capolavoro!!

Qual è il tuo piatto forte?

Il cibo che preferisco trattare è sicuramente il pesce, e il mio piatto forte sono le “tartare”, i curdi, finger: piatti dove la freschezza e la qualità degli ingredienti si armonizzano ad altri sapori più ricercati.

Quale è la tua filosofia di cucina?

La mia filosofia di cucina è basata sugli ingredienti, le materie prime… Non si può comporre musica senza conoscere le note, né fare un buon piatto senza avere cultura e amore per gli ingredienti, inoltre bisogna saperli trattare, saper utilizzare gli strumenti (la tecnica si acquisce con l’esperienza), il “resto” è sensibilità, gusto, creatività, curiosità, ricerca.

Un commento sui giudici: Cracco, Barbieri, Bastianich.

Ho una grande stima di tutti e tre, anche se con Cracco c’è sempre stato un rapporto particolare… Il suo giudizio positivo a Milano mi ha dato una grande carica all’inizio e anche nel corso delle puntate mi ha incoraggiato. Forse questo perché anche lui ha iniziato dal basso, senza scorciatoie e sa bene quanto è dura!

Ritieni giusto il giudizio che ha visto Tiziana vincitrice di Masterchef?

Se devo parlare a livello personale, di simpatia… Avrei preferito che vincesse Maurizio o Andrea. Il giudizio dei giudici deve invece essere oggettivo… E Tiziana sa cucinare, e anche bene.

Un commento sugli altri concorrenti. Con chi ti sei trovato più in sintonia? Un po' di gossip?

È difficile esprimere un commento sugli altri concorrenti perché alcuni di loro ora sono per me amici. Paola, Michele, Ivan, Marika, Maurizio, Guido sono le persone con cui ho condiviso i momenti più belli e quelli più duri… Ci sostenevamo e incoraggiavamo a vicenda. Gossip? No Comment…(non a caso gli altri all’inizio mi chiamavano “il muto”)...

Cosa fai adesso e che prospettive hai?

Subito dopo Mastrchef, sono arrivate una serie di proposte più o meno serie… Per fortuna ho le idee piuttosto chiare, insieme ad un mio amico abbiamo ridato vita al marchio “kifood” servizi di catering e chef a domicilio (www.kifoodd.net). Abbiamo già diverse prenotazioni e lavori anche fuori Pescara. A fine aprile organizzeremo un evento per presentare il marchio, e soprattutto i nostri piatti. Credo che questa possa essere un’ottima strada per portare aventi la propria filosofia culinaria direttamente nelle cucine dei clienti, condividendo quei momenti di “cucina” che in un ristorante sono esclusivamente riservati allo chef e al suo staff. Inoltre la cucina a domicilio permette di realizzare piatti complessi che difficilmente troverebbero posto in un menù di un ristorante. A brevissimo mi trasferirò per un mese a Milano, per affinare la tecnica e imparare, imparare… Lavorerò per un periodo nella cucina di un ristorante unico nel suo genere e molto vicino alla mia idea di cucina. Quest’estate invece tornerò a casa e lavorerò presso il ristorante “L’Oasi di Morgan” a Silvi Marina… Poi non so! Ma credo che per ora vada bene così…

TARTARE DI BACCALA’ E MELOGRANO

DIFFICOLTA’: semplice

INGRADIENTI (X4) : 400 g. di baccalà blackcod già bagnato, 1 melograno, 2 lime, 1 costa di sedano fresco, 1 mazzetto di rucola, alcune foglie di menta , aneto, 1 peperoncino verde, olio di oliva extravergine,aneto sale e pepe

Tagliare il baccalà a cubettini (max.1 x1 cm) e lasciare sgocciolare in un colino. Intanto pulire il melograno, ponendo il tutto in una ciotola. Tagliare la costa di sedano a forma di striscioline da mezzo centimetro e poi ricavare dei cubettini (max 0,5 x 0,5 cm). Porre in una ciotola i cubetti di baccalà e di sedano, aggiungere la buccia di un lime finemente grattugiata e il succo di questo, olio e sale e pepe a piacimento. Infine unire il melograno e mescolare il tutto. Dopo aver lavato e tagliato la rucola, porla in un frullatore aggiungendo mezzo bicchiere di olio, succo di 1 lime, peperoncino verde tagliato, un ciuffetto di menta, sale e pepe a piacimento e frullare il tutto (la consistenza del composto deve essere abbastanza cremosa)

IMPIATTAMENTO: porre il composto di baccalà in un coppa pasta di dimensione media/piccola e pressare. Tolto il coppa pasta, usare la crema di rucola per decorare il piatto e porre alcuni ciuffetti di aneto sopra alla tartare.

CONSIGLIO DELLO CHEF: accertarsi che il baccalà sia ben sgocciolato, altrimenti potrebbe rilasciare dell’acqua.
primi sui motori con e-max.it
primi sui motori con e-max.it