Alimentipedia(http://www.alimentipedia.it)è uno dei database di cucina italiani più consultati, una vera e propria enciclopedia enogastronomica che tenta di affrontare in maniera sistematica tutto lo scibile sul cibo del Belpaese. Noi del Cavolo ne abbiamo intervistato la fondatrice e direttrice, Federica Spelta, per curiosare un po’ dietro le quinte del suo incredibile lavoro!
1) Federica, grazie per averci concesso l’intervista. A quando risale il primo articolo di Alimentipedia?
Grazie a voi, onoratissima! Prima del primo articolo ho cominciato creando proprio da zero il sito Alimentipedia.it, nel 2006, grafica e struttura, e da lì a pochi mesi ho iniziato ad inserire i primi contenuti.
2) Raccontaci brevemente della tua formazione e di come nasce l’idea di creare la prima enciclopedia italiana di enogastronomia.A quale modello ti sei ispirata?
Finito il liceo classico mi sono occupata della formazione dei giornalisti grafici per l’uso dei computer Apple, dopo di che sono stata assunta in Gruner und Jahr Mondadori come giornalista pubblicista con mansione di grafica. In seguito, a 32 mi sono sposata e ho avuto un figlio, il primo mio desiderio e traguardo: diedi le dimissioni e mi occupai del mio bambino. Stando a casa ho iniziato a seguire tutti i programmi TV di cucina: cucinavo per la famiglia e nel contempo approfondivo le tecniche e la mia cultura alimentare. Nel 2005 mia sorella mi regalò un’enciclopedia illustrata degli alimenti: volli indagare se ci fosse qualcosa di più approfondito e dettagliato sul web in Italia. Mi resi presto contoche Wikipedia era una fonte attendibile, ma non espressamente rivolta al mondo eno-gastronomico, e nel contempo che i siti di allora erano per lo più dedicati a ricette. Così creai Alimentipedia.it, ed un vero modello a cui ispirarmi proprio non c’era.
3) Com’è strutturata e quali sono gli obiettivi di quest’enciclopedia? Di quante voci si compone?
Alimentipedia nel primo anno di vita contemplava solo schede approfondite sugli alimenti e sulle varietà. Poi mia sorella Nicoletta, che è del settore, ha creato la sezione sui vini, incrementandola con le guide di degustazione, sugli accessori… Frequentando gli eventi dell’alta cucina ho lanciato la sezione sulle biografie degli chef e sui “racconti” delle nostre esperienze nei vari ristoranti. E per dare un maggior valore culturale al nostro progetto suggeriamo anche libri di eno-gastronomia: ad oggi vantiamo circa 500 recensioni. Vorremmo lasciare ai posteri una raccolta di materiale immenso e attendibile.
4) Qual è l’utente tipo e cosa cerca sulla tua enciclopedia?
Alimentipedia, con le sue circa 500 pagine, offre informazioni sugli alimenti, sugli utensili, sulle ricette, sulle tradizioni culturali culinarie italiane a 360 gradi. Si indirizzano ad un pubblico eterogeneo, dalla casalinga, allo studente, al giovane chef e perché no anche ai professionisti. La cucina sta suscitando sempre più interesse: basti vedere la quantità di programmi TV, ma anche la casalinga vuole cimentarsi in piatti sempre più raffinati conoscendo gli alimenti e la qualità degli stessi.
5) Come si svolge la raccolta dei dati? Quali sono le vostre fonti? Vi avvalete di uno staff per scrivere i lemmi?
Gli ultimi due anni sono stati molto intensi e dedicati quasi interamente da parte mia al restyling e a trovare “maestranze”; così mi sono staccata completamente dalla parte tecnica affidandomi ad esperti. Ringrazio in questa occasione, se me lo concedi, Leonardo Finetti (siti-drupal.it). Infatti finalmente da Ottobre 2012 Alimentipedia è andata online con una veste grafica completamente aggiornata e, al passo coi tempi, si è trasformata in un sito dinamico e moderno, in grado di fornire informazioni al lettore sempre più pertinenti. Poi ovviamente gli eventi, le fiere e i congressi sono molto importanti per conoscere esperti, chef e professionisti del settore eno-agro-alimentare.
I contenuti sono per lo più scritti da me e da mia sorella Nicoletta e da alcuni collaboratori controllati da esperti; dove il settore diventa troppo specifico abbiamo ingaggiato specialisti, perché la filosofia è quella di inserire informazioni di ottimo livello. Non aggiungiamo più di una ventina di pagine nuove al mese perché siamo molto esigenti e meticolosi nel nostro lavoro e privilegiamo la qualità alla quantità di dati immessi nel tempo.
6) La novità di questo dizionario è che le singole voci sono aperte, ossia lasciano spazio ai commenti degli utenti. Ti è mai capitato di dover riscrivere una voce o ampliarla su suggerimento dei lettori?
In realtà le voci non sono aperte nel vero senso della parola. Il nostro lettore può lasciare un suo commento a cui spesso, oltre a noi della redazione, rispondono gli altri utenti mettendo a disposizione le proprie esperienze. Sono sempre felice di ricevere suggerimenti e correzioni: dopo i controlli del caso, apportiamo le dovute modifiche. Sono sempre grata a chi dedica qualche minuto del suo tempo per migliorare la qualità della nostra informazione.
7) InAlimentipedia troviamo numerose rubriche tematiche affidate ad altrettanti esperti del settore: parlacene.
Grazie alla nuova struttura dinamica stiamo creando le sezioni “L’esperto risponde”: ne sono molto soddisfatta, perché le nostre care e brave esperte come Sara Papa o Lalla (Ilaria Pelucchi) trovano sempre il tempo di rispondere personalmente. Il servizio migliora sempre più e coinvolge nella partecipazione l’utente.
8) Un’enciclopedia in fieri in tutti i sensi, tutto lo scibile della cucina italiana. Aprirai anche a quella straniera?
Bella domanda! Credo di poterti dire quasi sicuramente che abbiamo così tanto, ma così tanto in Italia che semmai potremo in futuro pensare di fornire la traduzione nelle varie lingue. Comunque già ci sono molte schede anche di prodotti non originari del nostro paese, ma che sempre più vengono consumati sulle tavole degli italiani.
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Federica Spelta, fondatrice di Alimentipedia, si racconta
La prima enciclopedia degli alimenti è italiana e a portata di click
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