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Gli Amaretti di Spilamberto

28 Ottobre 2010
La vera tradizione modenese
Sono numerose le località italiane che vantano dolci tradizionali che portano questo nome, ma gli amaretti (“amaràtt”, in dialetto) di Spilamberto, la cui ricetta base è costituita da mandorle dolci e amare impastate con zucchero e albume montato a neve, si differenziano da tutti gli altri per il loro squisito sapore e la caratteristica morbidezza. Hanno origine nobiliare, a cavallo tra la corte degli Estensi e quella dei marchesi Rangoni, signori di Spilamberto: fu probabilmente Claudio Rangoni a portare gli amaretti nella cittadina sulle rive del Panaro. Nelle case dei signori erano serviti sulle mense alla fine dei pasti principali, ma anche come prima colazione e merenda. Verso la metà dell’Ottocento cominciarono ad essere commercializzati per iniziativa della famiglia Goldoni, titolare del famoso omonimo Caffè, all’angolo fra gli attuali Corso Umberto I e Via Sant’Adriano. Ancora oggi, queste prelibatezze vengono preparate e offerte al pubblico dalle migliori botteghe di fornai-pasticcieri di Spilamberto.
Come per i tortellini, non esiste un’unica ricetta degli amaretti, perché ogni famiglia ha la propria: minime correzioni degli ingredienti o dei tempi di cottura, infatti, possono offrire al palato dei golosi piacevoli varianti. Qualche “rezdóra” del luogo, poiché Spilamberto è anche - e soprattutto - la patria dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, arricchisce il sapore dell’amaretto versandovi sopra una goccia di aceto balsamico immediatamente dopo la cottura.


Ricetta classica:
sbollentate le mandorle (un chilogrammo di mandorle dolci e pochissime mandorle amare), sgocciolatele, sbucciatele e pestatele in un mortaio. Mescolate manualmente le mandorle insieme allo zucchero (un chilogrammo) e aggiungete gli albumi d’uovo (una decina) montati a neve fino a raggiungere un morbido impasto. Quindi, con un cucchiaio, stendete gli amaretti sulla lastra da forno rivestita di carta: la cottura è di venti minuti a fuoco medio.
Da un chilogrammo di mandorle si ricavano circa un’ottantina di amaretti, ma il numero può variare a seconda della dimensione dei dolci.
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