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Pizza e agricoltura, un connubio per il made in Italy

04 Novembre 2015

La pizza nata dal genio italianofesteggiata alla Vigna di Leonardo

Il 1’ Settembre alla “Vigna di Leonardo” di Milano, prestigiosa location dove Leonardo da Vinci coltivava la sua vigna, si è festeggiato la pizza. Un evento organizzato da Confagricoltura,che ha voluto celebrare una preparazione a base di prodotti semplici nata a Napoli alla fine dell’800 dal genio italiano. Farina, lievito, pomodoro, mozzarella e olio extravergine di oliva, sono gli ingredienti principali di un alimento completo conosciuto in tutto il mondo, simbolo dell’italianità e della convivialità.

Utilizzare i prodotti di realtà agricole selezionate e rispettose dell’ambiente, significa promuovere il territorio italiano e aiutare la nostra economia. Non per niente la pizza per eccellenza è la Margherita, chiamata così in onore della Regina Margherita di Savoia che, con il verde bianco e rosso, i colori del tricolore, è simbolo del made in Italy.

Non c’è ‎pizza‬‬ senza buone materie prime‬‬. Non ci sono buone materie prime senza sostegno all’‎agricoltura‬‬. Ognuno di noi può fare qualcosa in tal senso attraverso le proprie scelte negli acquisti. Per questo, ho rivolto un’unica domanda ad alcuni pizzaioli presenti alla manifestazione: “La Pizza Capolavoro Universale”.‬‬‬

D) La Pizza può aiutare l’agricoltura?

Risponde Stefano Callegari, Romano Doc. Nei suoi locali romani oltre alle pizze tradizionali potete trovare il “Trapizzino”, un triangolo di pizza farcito con i piatti tipici della cucina romana.

R) Cinzia, in realtà la maggior parte delle materie prime che utilizzo per gli ingredienti delle mie pizze vengono da fornitori romani che, a loro volta, hanno contatti diretti con gli agricoltori. 

Posso dirti che per le patate, che è un ingrediente fondamentale che utilizzo non solo per condire la pizza ma anche nella preparazione – ad esempio – delle crocchette di patate, mi fornisco da un coltivatore diretto dell’alto fucino, precisamente di Luco dei Marsi.

Risponde Johnny Di Francesco, originario di  Napoli, vive a Victoria, in Australia. Pizzaiolo fin dalla tenera età, ha vinto i Campionati mondiali a Parma.

R) Like any quality food, how good a pizza tastes is a direct result of the produce used. I insist on using top quality produce at all of my restaurants to ensure the quality of my pizza is also the best it can possibly be. I have built a reputation for quality food, and part of the reason for this is because I have long standing relationships with my suppliers. Fresh ingredients are important to me, and due to the volume of pizza we make at my restaurants, we have direct relationships with some farmers such as basil growers. Indirectly we also support dairy farming, wheat farmers, and tomato growers who supply the raw products to our suppliers. My supplier relationships are important, and I recognise the importance of farmers in Australia, which is why I will always support them.

Come per ogni cibo di qualità, il sapore della pizza è il risultato diretto dei prodotti utilizzati. Personalmente scelgo buoni prodotti per tutti i miei ristoranti, al fine di garantire la qualità della mia pizza nel miglior modo possibile. Ho costruito una reputazione proprio sul di cibo di qualità, mantenendo rapporti di lunga data con i miei fornitori. Gli ingredienti freschi sono fondamentali, per me, e per il volume della pizza preparata nei miei ristoranti. Abbiamo rapporti diretti con alcuni agricoltori, come con i coltivatori di basilico. Indirettamente, inoltre, sosteniamo la produzione lattiera, i coltivatori di grano, e i coltivatori di pomodori che conferiscono le materie prime ai nostri fornitori. Le relazioni che instauro con loro sono importanti, perché sono consapevole dell’importanza degli agricoltori in Australia. E’ per questo motivo che li sosterrò sempre.

Risponde Giorgio Sabbatini, veronese, riferimento della Scuola Italiana dei Pizzaioli ad Expo Milano 2015. Gestisce e svolge l’attività di pizzaiolo a Verona, nel locale di famiglia. Campione Europeo nel 2011 e mondiale nel 2012, nella categoria Pizza a due.

R) Cinzia, rispondo alla tua domanda come consumatore prima che pizzaiolo. Non dimentichiamo che la pizza è un piatto che all’origine nasce come economico. Per questo, i miei prodotti devono seguire lo stesso principio. Collaboro con il giardino botanico del Baldo per le verdure. Oltre all’attenzione per la stagionalità, tendo a rivalorizzare piante mai utilizzate sulla pizza, abbinandole a ricotta e stracchini: un mix di dolce e salato.

Per i formaggi mi affido all’azienda agricola Fenilazzo di Desenzano del Garda, che produce latte e formaggio di qualità che utilizzo nelle competizioni. Facendo un giro nelle nostre campagne si scoprono un mondo di sapori e di profumi che ci possono aiutare e migliorare.

Riprendo la parola e concludo con un pensiero di Mario Guidi, presidente di Confagricoltura: “Il nostro è un paese che spesso nega le sue capacità. Eppure abbiamo tante eccellenze fatte anche da piccole aziende agricole. Noi italiani creiamo capolavori. Siamo invidiati nel mondo per il nostro saper fare.” Condivido pienamente e per questo ho voluto conoscerlo. L’unica cosa che gli ho detto è che dovremmo imparare a comunicare meglio ciò che sappiamo fare e che ci invidiano nel mondo: il genio italiano.

Un po’ di dati :

• I pizzaioli in Italia sono 2.000, considerando gli impieghi stagionali il numero arriva fino a 4.000.

• In Italia si vendono 5 milioni di pizze al giorno, 56 milioni alla settimana, 1,6 miliardi all’anno.

• Gli italiani mangiano circa 7, 6 kg di pizza pro capite. Negli USA il consumo è di 13 kg a persona.

Materie Prime :

Frumento tenero

• Numero aziende agricole con produzione abituale di grano tenero: 150.000

• Superficie media coltivata: 600.000 ettari.

• Produzione media: 2.900.000 tonnellate.

• Valore totale medio della produzione: 550 milioni di Euro.

• Prime 4 regioni produttrici: Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto.

• Numero e fatturato imprese del settore molitorio: 230 molini con 2500 milioni di Euro.

• Numero e fatturato imprese del settore prodotti da forno: 1200 con 5.000 milioni di euro.

La Mozzarella

• Allevamenti Bovini: oltre 32 mila.

• Allevamenti Bufalini: circa 2.500

• N’ Vacche da latte: 1,8 milioni.

• N’ Bufale: 238 mila circa.

• Produzione di latte vaccino: 11 milioni di tonnellate.

• Produzione di latte bufalino: 194 mila tonnellate.

• Mercato della Mozzarella di Vacca: 155,1 mila tonnellate di cui per pizza 94,2 mila tonnellate.

• Mercato della Mozzarella di Bufala: 38,8 mila tonnellate.

• Valore di mercato della Mozzarella: 1,6 miliardi di Euro.

Pomodoro  da industria

• Superficie media coltivata: 77.465 ettari.

• Produzione media: 461.417,94 tonnellate.

• Prime 4 regioni produttrici: Emilia Romagna, Puglia, Lombardia, Veneto.

• Valore dell’export: 1493 milioni di Euro.

Olio Extra Vergine di Oliva

• Numero aziende agricole con produzione di olive: 775.783

• Superficie coltivata: 1.141282 ettari.

• Produzione olive: 217.162,44 tonnellate

• Produzione olio 2013: 4.637.007

• Valore dell’export: 1045 milioni di Euro.

• Prime 4 regioni produttrici: Puglia, Calabria Sicilia, Campania.

Fonte: Dati Centro Studi Confagricoltura

 

 

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