Nello stesso giorno in cui alla terrazza del Pincio di Roma si concludeva il “Gelato World Tour”, alle ore 18 al Circolo degli Artisti, lo “Street Food in Circolo” festeggiava il cibo da strada.
Con un occhio al maltempo e speranzosi che la schiarita dopo il temporale della mattina durasse fino a notte inoltrata, tra i vialetti del giardino del Circolo degli Artisti e negli spazi coperti del locale, si è svolto un evento che ha avuto enorme successo e che speriamo possa ripetersi negli anni a venire.
I Big della cucina romana si sono riuniti per far degustare il cibo della tradizione locale ed internazionale in una propria personale versione "di strada”, senza far mancare ovviamente un tocco da gourmet.
Gabriele Bonci, tra tutti, era presente e gettonassimo, con la sua pizza "da svenimento"; Stefano Callegari era lì con i Trapizzini (a metà tra la pizza e i tramezzini) per i quali è ormai più che famoso; Giancarlo Casa de "La Gatta Mangiona” ha spopolato con i suoi supplì e le crocchette; l’Emporio delle Spezie, punto di riferimento nella Capitale per l'acquisto di spezie anche rare ed introvabili, ci ha deliziati con una tempura vegetale e un pollo al curry servito al bicchiere. Per lo Street Food internazionale c'erano tra i tanti, Madame Baguette con le sue specialità francesi e Diana Beltran de "La Cucaracha" con il suo street food texmex.
Tra gli organizzatori, oltre a Marco Schiavello, anche Rita Tersilla, fondatrice de I Sarti del Gusto, collaboratrice de La Repubblica e nota foodblogger che ha presentato il suo libro “Street Food”, "raccolta di 50 ricette, non solo nazionali, che raccontano un modo di mangiare rimasto pressoché invariato nel tempo: quasi una forma di resistenza gastronomica legata alle tradizioni e alla cultura del territorio contro l’invasione di catene commerciali e fast food” (cit.)
Lo Street Food ha difatti un vero e proprio decalogo:
1. Rispetta storia e tradizioni
2. Utilizza ingredienti tipici e tradizionali del territorio di appartenenza
3. Rispetta il legame di appartenenza col territorio di provenienza del cibo
4. Adotta un'etica nello svolgimento della professione, tramandando il sapere ed il saper fare senza corromperli
5. Utilizza strumenti artigianali (testi, padelle, terracotte, ecc) per cottura e somministrazione del cibo
6. Abbinamenti genuini con bevande come acqua, vino, birra, succhi di frutta, senza aggiunta di ingredienti che ne alterino il gusto
7. Rispetto per l'ambiente (in tutte le fasi della produzione del cibo)
8. Promozione del territorio di appartenenza
9. Adeguamento alle normative di igiene impartite dalle Leggi Regionali
10. Cibo di strada in rete (no individualismo) per favorire la sinergia con altre attività di produzione enogastronomica, enti o altro per la costituzione di una rete di prodotti e servizi che promuovano in maniera integrata il cibo di strada con il territorio e tutti i suoi valori aggiunti.
La chicca dell'evento è stata la mostra fotografica di Eleonora Baldwin, giornalista, "food & lifestyle writer", fotografa, food blogger e capo redattrice di Cibando, il noto portale dedicato al food.
"Con lo stesso spirito che condisce quei cibi storicamente preparati da ambulanti e chioschi, e tipicamente consumati in formato da passeggio, le foto propongono una sorta di habitat di partenza: la tela grezza sulla quale dipingere le varie forme d’arte rappresentate dalle specialità dello street food. I ritratti di vita vissuta sono un omaggio alla città, una dichiarazione d’amore a Roma e le sue mille contraddizioni, colori, volti, tradizioni, profumi e – soprattutto - sapori” (cit.)
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