Ci risiamo. Stavolta si tratta di cetrioli assassini...
Da due giorni i media riportano i casi di persone decedute, soprattutto in Germania e altri paesi del Nord Europa, a causa del batterio Escherichia coli. Se andate a cercarlo su Wikipedia, leggerete: 'è la specie più nota del genere Escherichia: al suo interno si distinguono almeno 171 sierotipi caratterizzati da diverse combinazioni degli antigeni O, H, K, F. È una delle specie principali di batteri che vivono nella parte inferiore dell'intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l'uomo), sono necessari per la digestione corretta del cibo. La sua presenza nei corpi idrici segnala la presenza di condizioni di fecalizzazione (è il principale indicatore di contaminazione fecale, insieme con gli enterococchi)' (http://it.wikipedia.org/wiki/Escherichia-coli).
Giusto per fare un po' di chiarezza, questa stirpe di batteri, strettamente imparentati col vibrione del colera, è presente nelle feci. E in tutto ciò che viene contaminato da feci.
Vi ricordate quando, ai bambini, per indicare una cosa sporca, si dice 'cacca'? Stiamo parlando proprio di quella...
Le feci di animali contaminati vengono usate come letame, o finiscono nell'acqua con la quale si irrigano i campi, ed ecco che i nostri batteri si trovano anche sulla verdura. Per evitare la contaminazione basta veramente poco: un tappo di amuchina o disinfettante simile. Basta lavare bene la verdura, anche quella che si compera nei sacchetti, già pronta all'uso. Ed ecco che i nostri cetrioli non diventano più killer. Sano buon senso? Certamente. E allora perchè accadono certi avvenimenti? Perchè tanto allarmismo?
Si leggono pareri di presunti esperti che pontificano, quando ogni mamma sa che deve lavare bene la verdura che somministra ai suoi figli...
Vero è che questo ceppo di bacilli può essere presente anche in altri alimenti, quali ad esempio la carne poco cotta (se è però proveniente da animali infetti, cosa difficile in Italia, visti i controlli ai quali sono sottoposti gli allevamenti, soprattutto di suini), il latte non pastorizzato (sempre se proveniente da animali infetti, quindi state tranquilli, i dispenser di latte fresco microfiltrato a km 0 che si trovano dalle nostre parti sono controllati) e formaggi, se prodotti con latte infetto o venuto a contatto con sostanze fecali in fase di mungitura.
Ma altrettanto vero è che questi bacilli, che tutti noi abbiamo presenti nel nostro intestino, possono arrivare sul cibo direttamente da noi: basta manipolare alimenti con le mani sporche, con oggetti o superfici sporche. Di solito sono i bambini che si mettono in bocca le mani sporche, e a questa cosa bisognerebbe prestare attenzione. Il mio consiglio è anche di stare attenti alle mosche, che volentieri si posano su ogni genere di feci, per poi 'assaggiare' anche i nostri cibi.
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Attenti al cetriolo assassino
L'Escherichia coli si combatte con la pulizia
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Editoriali