Archivio Storico 2011-2017

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Salvate le posate da pesce… ma anche no!

29 Aprile 2011
Le mille cose inutili in tavola e in cucina
Una mia pseudochic conoscente classificava la validità di un ristorante dalla presenza o meno delle “posate da pesce” nell’apparecchiatura e spesso quello che distingueva un grande ristorante da una bettola di ultima categoria era proprio l’apparecchiatura specifica per il pesce, formata da una strana forchetta e da un’inutile ed odiosa paletta.
Inutile e odiosa in effetti sono aggettivi dettati dal mancinismo di chi scrive che ha sempre odiato il razzismo insito nel coltello per la sogliola, ma per fortuna mia, di mio figlio e di Bill Gates, sembra che le posate da pesce siano diventate un accessorio ormai desueto.
Per chi fosse troppo giovane e non ne avesse mai incontrata una vado a spiegare che la forchetta da pesce ha la stessa forma di una forchetta normale, leggermente appiattita e con i quattro rebbi che non iniziano tutti sulla stessa linea e con lo spazio centrale che risulta più scavato nel corpo. Il coltello da pesce, invece, è sostanzialmente una specie di paletta, con un gradino tra il manico e la lama, che è larga e appuntita, ma non tagliente e, a volte, sagomata.
Il Galateo ne impone l’uso nelle cene formali (per intenderci William e Kate nel caso in cui il menu del Royal Wedding preveda la tradizionale “Dover Sole”, dovranno destreggiarsi con questi attrezzi), in quelle meno formali, il nuovo galateo consiglia per il pesce l’uso della sola forchetta, mai del coltello, e consente l’utilizzo di un pezzetto di pane per aiutarsi a raccogliere l’ultimo boccone carogna che altrimenti finirebbe accompagnato in lungo e in largo per il piatto, prolungando in maniera eccessiva la durata del pranzo.
Ma perché le posate da pesce stanno conoscendo un così triste destino? Per quanto riguarda i ristoranti, la questione è prettamente economica, il numero di posate che finiscono inavvertitamente nella spazzatura è molto alto, e ricostituire una scorta di posate “dedicate” è costoso e ormai inutile; nelle case invece una gran parte della colpa è delle “liste nozze”: i giovani sposi, nella scelta dei regali prediligono cose più pratiche, tecnologiche e di design, quindi al servizio di posate tradizionale, quelle delle nostre mamme e nonne, preferiscono macchine per il pane al dilitio o spremiagrumi firmati; nelle case dove magari il servizio buono è presente, è una vera scocciatura solo l’idea di doverlo rilavare magari solo per il cenone di Natale o il pranzo di Pasqua e poi doverlo lucidare e riporre nel panno.

Vorrei dare un piccolo consiglio a chi disgraziatamente si dovesse ritrovare in casa un set da 24 di postate da pesce in argento massiccio: vendetelo e con il ricavato potrete permettervi un meraviglioso viaggio ai Caraibi dove potrete comodamente strafogarvi di aragoste, mangiandole con le mani!
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