Il 6 giugno è stata festa nazionale in Svezia: canti, costumi tradizionali, la famiglia reale al completo e alcuni esponenti di punta del governo. C’era perfino il norvegese Stoltenberg, segretario generale della NATO in visita. Come da tradizione, il re ha fatto il discorso alla nazione. Festeggiamenti in pompa magna, dunque, ma niente in confronto a quanto avviene ogni anno a cavallo del solstizio d’estate e sempre di venerdì, durante il Midsommar, la festa più amata e sentita davvero da tutti in Svezia. Forse pari importanza ce l’ha solo la festa di Santa Lucia, il 13 dicembre.
Midsommar, ovvero mezza estate. E verrebbe da chiedersi perché. È vero, le giornate raggiungono la massima estensione col solstizio d’estate per poi riaccorciarsi un po’ alla volta, quindi siamo effettivamente nel cuore dell’estate. Ma, con tutto il mio affetto per gli amici scandinavi, a me viene più da pensare che quel ‘mezza estate’ si riferisca al fatto che dura pochissimo e che non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella che vive invece fulgida nel nostro immaginario di europei del sud.
Protagonista del Midsommar è la luce, quella del sole. Si celebra la sua potenza, dunque, e ci si augura che il sole, il caldo, la vita restino il più a lungo possibile prima di cedere il passo al buio inverno. Del resto, anche la nostra festa di San Giovanni, il 24 giugno, ha radici pagane e i riti del fuoco, dell’acqua, della luna e dei fiori di campo, diffusi ancora oggi grazie alla cultura contadina, avrebbero lo scopo di accrescere la potenza del sole nella buona stagione e di assicurarsi piogge sufficienti e un buon raccolto. Così pure il Midsommarstång, il palo decorato che viene issato durante le celebrazioni del midsommar svedese e intorno al quale si danza e si canta è simbolo evidente di fertilità.
I piatti tradizionali del Midsommar sono diversi e variano leggermente a seconda della latitudine ma le aringhe marinate nelle infinite varianti non devono mai mancare e vanno accompagnate da patate novelle condite con gräddfil (a metà tra lo yogurt e la panna acida) ed erba cipollina fresca, cipolla rossa e aneto. Anche il salmone affumicato a caldo viene accolto con piacere a tavola, le uova sode coi gamberetti e le torte rustiche, tra cui la västerbottenpaj, a base di un formaggio stagionato tipico di una regione del nord della Svezia che ricorda il nostro grana e che io amo molto.
Ci sono almeno altre due cose che non possono mai mancare per festeggiare degnamente la festa di mezza estate e sono la torta alle fragole e panna e il ‘bicchierino’ (‘nubbe’) di snaps, acquavite ricavata distillando patate o grano.
Molti fanno il barbecue in giardino e aspettano il tramonto che magicamente è sempre bello a Midsommar. La cosa che personalmente amo di più di questa festa è però la krans, ghirlanda di fiori di campo con cui le donne si adornano il capo. L’anno scorso ero arrivata in Svezia da pochissimo e per festeggiare il mio primo Midsommar gli amici mi avevano fatto trovare una ghirlanda di fiori veri tutta mia! Quest’anno avevo deciso che i tempi erano maturi per provare a farmene una da sola e devo dire che, per essere la prima volta, mi ritengo abbastanza soddisfatta del risultato tanto che ho indossato la mia coroncina tutto il giorno con nonchalance, neanche fossi Flora ne La Primavera del Botticelli!
Resta però una cosa che non ho ancora avuto il coraggio di fare e cioè cantare a squarciagola e danzare intorno al palo… probabilmente dovrei darci più dentro con l’acquavite, dicono gli amici. Perfetto, l’anno prossimo prometto che ci proverò.
Photo by M.C. Di Nicola