Alla fine doveva succedere. Ho stressato talmente tanto gli amici con la mia friggitrice ad aria che moltissimi l’hanno comprata. Il primo in assoluto è stato il mio amico Roberto, il quale è un cuoco eccezionale e ha iniziato a comporre piatti da gourmet proprio con la friggitrice! Così, visto che è anche molto gentile e mi racconta sempre le ricette che crea, ho deciso di chiedergli di raccontare anche a voi la sua esperienza di primo impatto con il nostro amato elettrodomestico. Mettetevi comodi e leggete, trovando magari anche qualche piccola idea per la vostra cena di stasera.
1) Come ti sei convinto a provare la friggitrice ad aria?
E che Cavolo, proprio TU mi fai questa domanda? Galeotta fu la rubrica e chi la scrisse! A parte la curiosità per il risultato finale, ben nutrita dai tuoi racconti e relative foto, la domanda decisiva è stata: può servirmi davvero? Non disponendo di un forno a convezione, e avendo una friggitrice classica, a olio, di quelle che per lavarle devi strofinare con annesse acrobazie previste per la bella lavanderina, la risposta è venuta da sé: vuoi qualcosa di croccante ma rapido, fritto ma pulito? Provala, fai sempre in tempo a pentirtene dopo, semmai.
2) Hai trovato difficoltà ad usarla le prime volte?
Solo un po’ di soggezione nei confronti dei programmi preimpostati per i vari generi edibili. In fondo, in cucina è sempre questione di tempo e temperatura (talvolta di tempura): ebbene, tutta la presunta difficoltà nell’utilizzo di una friggitrice ad aria sta nel dosaggio il più attento possibile delle due variabili. Se nella frittura tradizionale il rischio sta nel punto di fumo dell’olio (temperatura) o in una frittura inadeguatamente croccante (tempo), in quella ad aria le due variabili producono effetti diversi: la temperatura non fa puzzare la frittura d’olio esausto, né brucia con la stessa rapidità l’esterno della pietanza in cottura. Come dire, c’è un margine di manovra più ampio, bilanciando bene la temperatura, il tempo necessario sarà consequenziale. Sembrerà banale, ma prendere la mano con questi due elementi rende la frittura ad aria molto più comoda e controllabile di altre cotture. Il segreto sta nella convezione, più spinta rispetto a quella di un forno, per questo, non si usano condimenti o ingredienti “volatili”, tipo il rosmarino tritato, se non ben fissati all’alimento da appositi condimenti: rischiano di prendere fuoco e raggiungere la resistenza a causa del forte getto d’aria responsabile della cottura.
3) Raccontaci il tuo primo piatto cucinato con la friggitrice ad aria. Hai avuto soprese o l’hai realizzato come immaginavi?
Le patatine fritte, ovvio, se mi parli di frittura, che altro vuoi provare come primissima cosa? Sì, ho avuto sorprese: erano di cartone. Proprio perché non avevo familiarità con le due variabili di cui sopra, temevo restassero sempre crude – erano surgelate e pronte per la frittura – sicché le ho lasciate troppo a lungo in cottura. L’errore è stato quello di non girarle spesso, come bisogna SEMPRE fare nella cottura ad aria, qualsiasi cosa sia, va girata, anche più volte, durante la cottura, rispettando invece il tempo di preset. È stato il mio primo impatto con la nuova cottura, dunque questa risposta integra la precedente.
4) Quali sono adesso i piatti che ti piace fare di più?
Ho scoperto che alcune preparazioni riescono perfette, con la frittura ad aria. Le melanzane si friggono perfettamente con uovo e pangrattato aromatizzato visto che le erbe fini, tritate, reggono perché trattenute dall’uovo, e il parmigiano può tranquillamente mescolarsi al pangrattato perché non bruci; le zucchine, a rondelle sottilissime e appena sfiorate dall’olio, rendono una scapece perfetta, anche per una pasta alla Nerano non bisunta; e poi la carne, che fa storia a sé perché la puoi glassare. Ultimamente ho preparato un coscio di pollo, avviando la cottura in poco vino bianco, così da sgrassarlo e cuocere bene l’interno, salvo poi, nel finale, spennellarlo con emulsione di miele, paprika e limone un lato alla volta, spennelli e cuoci, giri, spennelli l’altro lato e lo cuoci e servirlo con zeste di limone. Croccante fuori, occhio però all’equilibrio tra miele e limone, e a non far bruciare la paprika, tenerissimo, sugoso e perfettamente cotto dentro. Potrei continuare a lungo, una volta presa la mano, non ti fermeresti più. Il risultato, rispetto a un forno a convezione, è più curato, perché il mezzo credo sia più potente e versatile.
5) Ci regali una tua ricetta?
L’ho appena fatto. Non sono ricette mie, ma è il modo in cui cucino quelle stesse cose nella friggitrice ad aria.
Photo by Ali Tarhini on Unsplash
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