Sì,certo, ho fatto qualche cambio strategico di spazi e consonanti nella parole olive e la differenza per chi ha semplicissime basi di inglese dovrebbe essere chiara.
Sì, metto in gioco in termine vita perché nulla è più amico della vita di come lo sia l’ulivo, i suoi frutti e i suoi oli.
Sì, ne riparliamo perché ancora molte bufale girano in rete sull’olio da olive e.v. e vale sempre la pena rammentare alcune caratteristiche base di questo alimento straordinario, che tanta parte ha nella nostra cultura culinaria e materiale italiana.
In tempi difficili come quelli attuali, tempi di virus temibili che noi stessi trasportiamo in giro se non ci armiamo di grandi attenzioni, una delle cose da non tralasciare o trascurare credo sia quella di potere “mettere in bocca”, cibarsi, di alimenti amici, che ci aiutino come… una mascherina interna, come un disinfettante delle nostre spesso distratte e poco attente abitudini alimentari.
Io, come spesso ho detto e scritto, sono sempre felice di poter avere in casa non solo una biblioteca libraria, che aiuta il mio spirito con libri profondi e utili, ma di avere sempre ben fornite anche delle biblioteche vegetali: una con tanti racconti melliferi – diverse tipologie di mieli – e una con tanti racconti vegetali che sono gli oli da olive e.v. con le loro decine di cultivar e degni di questo nome.
Abbiamo in Italia circa 500 cultivar oliandole, che danno origine ad oli mono e blend. Dovremmo averle in gran numero come alleate preziose in questi frangenti sanitari complicati. Proprio perché, come ci dice la scienza, trattasi per l’olio da olive e.v. di un alimento nutraceutico. Parola che dovremmo tutti tener sempre presente quando parliamo di cibo salutare.
Cosa significa Nutraceutico?
Il termine nutraceutica è composto dai due sostantivi: nutrizione e farmaceutica. Nutrire curando con la prevenzione.
La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e tra questi rientra anche l’olio da olive e.v.
Un cibo cioè che nutre e in larga parte mantiene la salute attraverso sostanze preventive e curative rispetto a diverse patologie.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa un terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie ad un’alimentazione equilibrata, sana e varia.
Uno degli alimenti che contribuisce al nostro benessere è sicuramente l’olio extravergine d’oliva. Ricco di elementi preziosi per la nostra salute. Per questo viene definito “nutraceutico”.
Vogliamo elencare le sue doti? Eccole.
Grazie all’azione degli acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) l’olio extravergine da olive aumenta la fluidità del sangue e riduce il colesterolo cattivo a favore di quello buono. Apporta le vitamine liposolubili: la vitamina A necessaria per il differenziamento cellulare, la vitamina D che con la vitamina K assicura la formazione della matrice ossea, la vitamina E che è un potente antiossidante ed esercita un’attività protettiva verso le malattie neoplastiche.
L’olio extravergine di oliva è il più digeribile e il più sano tra i grassi, con un effetto benefico su tutto il sistema gastrointestinale e… protegge le mucose. Questa ultima sua proprietà oggi diviene nodale direi.
Infine la sua quantità in polifenoli. Cosa sono?
I Polifenoli sono delle sostanze con proprietà biologiche antiossidanti e antinfiammatorie. Svolgono un ruolo importante quando presenti nell’olio. E ancora più sull’organismo umano, garantendo resistenza all’ossidazione e infine un’azione cardio-protettiva. Sono alleati preziosi per avere un sistema immunitario a prova di virus.
Dobbiamo avere allora oli e.v. con certificazioni da laboratorio allegate per avere la certezza della loro qualità? E la certezza delle loro quantità specifiche nella presenza di tutte queste sostanze benefiche e costruttrici di salute?
Molti produttori avveduti e di grande eccellenza oggi forniscono queste informazioni. Spesso numeri e percentuali non sono sempre facili da interpretare se non a persone edotte ed esperte. Ma una cosa che non presenta particolari difficoltà che possiamo fare tutti è quella di allenarci un po’ ad assaggiare gli oli da oliva. Oggi i corsi sensoriali per avere una base che permetta di riconoscere un buon olio sono diffusi e spesso ben fatti da persone esperte. Diciamo che con poche “dritte“ ben spiegate si può imparare a calibrare e valutare gli amari, il piccante, i fruttati e le reminescenze vegetali – carciofo, erba fresca, pomodoro, ecc.- di un olio e.v.
Se comunque un olio e.v. che vi si presenta al naso ed alla bocca profuma di fresco erbaceo, ha una più o meno accentuata nota amara – quantità di oleuropeina -, lascia un leggero o potente piccante in bocca e in gola – quantità di polifenoli più o meno alta -, la probabilità di trovarsi in presenza di un buon olio e.v. è alta. Mi scusino i molti amici assaggiatori professionali per la mia scarna descrizione di un atto che necessiterebbe di pagine di scritti. Chiedo perdono, sapendo di avere molto schematizzato.
Infine il prezzo, anche se io non amo parlare di prezzo, ma sempre di valore, – andate a vedere sulla Treccani on line la differenza tra i due termini. Un buon olio e.v. non può costare né due, né tre, né quattro euro al litro. Bisogna andare sulle due cifre.
Chi dice il contrario vi sta vendendo fuffa di bassa lega. Poi fatevi fregare se vi piace.
Il discorso: “non tutti hanno la possibilità” per favore non fatelo, non vale, se non in rari casi. Specie quando magari per scrivere questo su un social a caso usate uno smartphone da centinaia di euro che cura solo il vostro ego del quale il famoso virus, ve lo dico in amicizia, se ne frega…
Free Photo by Steve Buissinne
-
Il tema con cui iniziare le mie righe questa volta, per tutti i lettori vecchi e nuovi del Cavoloverde.it, è da me più che amato: scriverò una volta ancora di mieli e in parte di api…
-
Stollen. Un dolce che anche questo Natale è stato fatto e sfornato in moltissime case austriache e tedesche come il dolce tradizionale del Natale per eccellenza, prodotto in Germania, ma anche in Alto Adige…
-
Ebbene sì , anche quest’anno la Pasqua è arrivata e con la Pasqua arrivano anche i simboli a questa festa religiosa legati: l’uovo di cioccolato, con la diatriba trita e ritrita del “meglio fondente o al latte”…
-
Mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, pere e mele di strane cultivar abbandonate e leggermente rinselvatichite. Tutte cose buone di cui approfittare quando si possibile. Una delle mie bacche preferite e ricercate è il frutto del corniolo…
-
Ne avevo già scritto tempo fa qui sul Cavoloverde, ma il discorso sui risi merita ancora qualche racconto interessante…
-
Voglio scrivere qualcosa sul riso in quanto preziosissimo vegetale, su di lui e la sua storia, sulle sue curiosità che per certi aspetti poco vengono raccontate…
-
La domanda da cui vorrei partire oggi é: le uova delle galline sono tutte uguali? Apparentemente sì, ma il loro gusto e la loro palatabilitá dipende molto dal come vengono allevati i volatili da cui derivano…
-
Visto che manca poco alla festa natalizia invasa dalle folli danze tra farina, burro e uvetta sultanina perché non scrivere qualcosa di un po’ meno scontato del solito su questo dolce? Ci provo…
-
La primavera è per la gran parte delle zone climatiche italiane ed europee l’inizio dell’uscita in massa delle api dalla situazione di riposo invernale. La arnie iniziano a ronzare a pieno ritmo; si devono ricoprire le perdite dei glomeri invernali e le nuove covate richiedono pollini e nettari. Ma quest’anno cosa è accaduto?
-
Quella mattina, quando arrivò il furgone guidato da Andrea, partiva il più bel progetto che io, Karis e Andrea avessimo mai pensato e poi realizzato insieme: nascevano i “Mieli del Po”…
-
Ebbene sì le prime carote, nate 5000 anni fa in Afghanistan e colà per le prime volte coltivate, erano viola e in qualche caso gialle, ma non certo color arancio…
-
Il riposo invernale degli esseri vegetali viventi è – a tutti gli effetti – paragonabile ad un vero sonno umano e come accade anche a noi umani, se le piante e gli alberi venissero privati del sonno invernale si ammalerebbero e si ammalerebbero così gravemente da morirne…
-
Peter Wohlleben chiama gli alberi giovani che ornano e abbelliscono i viali di una qualsiasi città nei nostri climi temperati “ragazzi vegetali di strada” proprio ad indicare come molti di questi alberi siano proprio quasi sempre dei “malati mentali vegetali”; immaturi e infantili anche quando abbiano raggiunto 30 o 50 anni di età…
-
Ogni albero ha la sua tipica pelle che dipende dalla sua… pigrizia. Sì, avete letto bene, dalla sua pigrizia…
-
Oltre al dolore e al prurito, in una puntura d’ape vi è molto di più…
-
Da dove deriva e a cosa serve la pappa reale? Prima cosa da dire è che la pappa reale è un vero e proprio prodotto animale dell’alveare, mentre la grande maggioranza degli altri prodotti delle api invece è strettamente da annoverare nei prodotti vegetali…
-
Alimurgia: ovvero raccogliere e cibarsi di erbe spontanee, selvatiche, che possono essere mangiate e, cosa non meno importante, erbe che possono essere utilissime dal punto di vista salutistico…
-
La dieta ha un nome strano che ricorda un po’ gli infedeli, i cavalli alati e le abbuffate di seitan: Dieta Pegana.
La Dieta che mette insieme fuoco e acqua; carne e proteine unite ai sacri dogmi del veganesimo… -
Il termine nutraceutica è composto dai due sostantivi: nutrizione e farmaceutica. Nutrire curando con la prevenzione.
La parola può essere riferita a varie tipologie di prodotti e tra questi rientra proprio l’olio da olive e.v… -
I pipistrelli. Mammiferi straordinari. Sono le palestre naturali in cui molti virus rimangono per anni ad allenarsi. Perché? Perché questi piccoli chirotteri hanno una particolarità straordinaria che a nessun altro essere vivente a sangue caldo è stata concessa: hanno un sistema immunitario spaventosamente efficiente. Loro, piccoli topi volanti, non si ammalano mai, pur ospitando virus terribili…
-
L’uovo di cioccolato quando, come e dove è nato?
-
Qui su Cavolo Verde, come sempre cerco di fare, vorrei raccontarvi qualche storia sul come nacque la Colomba che oggi rallegra le Pasque dalla parte del dolce…
-
Virus, dal latino. Significa veleno. Un veleno invisibile e perciò temibile. Ma qualcuno questi virus, che girano per il mondo facendo i loro interessi di specie, li vede benissimo. Sono i nostri amici del sistema immunitario, il nostro esercito interno che combatte ogni giorno per noi battaglie silenziose, di cui noi percepiamo spesso solo echi lontani
-
Parliamo di mieli scrivendo righe di facile accesso senza scadere nella banalità dell’approssimativo e cercando di ripetere concetti e notizie utili nelle esplorazioni alla scoperta del buono, sano e onesto come direbbe qualcuno che ha fatto scuola in questo senso…
-
In attesa delle ricette, che fioriranno su ogni rivista o giornale che abbia qualche intenzione di proporre cultura del cibo, forse vale la pena ricordare alcune premesse storiche di questa festa che ci fa “rimettere in carne” prima del periodo quaresimale, dove saranno le regole dietetiche a dettare legge, imponendo l’astensione dalla carne e la sobrietà…
-
Il croissant (letteralmente “crescente”) è un dolce austriaco. Non stupitevi, è così, e tra un po’ capirete perché e anche come sia strettamente collegato ai Vanillekipferl…
-
Oggi vorrei raccontarvi di due bellissime iniziative, promosse a Vienna gli scorsi giorni, e che hanno avuto come protagonisti proprio alcuni redattori del Cavolo Verde. Iniziative importanti e belle…
-
Forse pochi di voi hanno potuto vedere dal vivo una Gunnera Manicata. Una pianta dalle foglie gigantesche, che arrivano a diametri di 140 centimetri e con picciolo di 4 metri. Nella foto a corredo si può vederla a confronto con una normale bicicletta…