Eravamo rimasti alla mitica e ingenua frase del pesce grande che mangia il piccolo, ricordate? Una delle false affermazioni di un errato punto di vista della teoria dell’Evoluzione della specie che Darwin elaborò. Ma affermazione che sembra immortale e che sta alla base di miliardi di pensieri umani che vanno in quella stupida direzione.
Ho citato il buon, si fa per dire ma stupidamente semplicistico, Huxley nell’articolo precedente e la sua corrente di pensiero chiamata dei darwinisti sociali. Ora citerò un altro nome che so già essere ai più sconosciuto, ma che a me innesca simpatia per la sua natura di scienziato anarchico, senza cadere, sia chiaro, nella santificazione di Sacco e Vanzetti.

Alekseevič Kropotkin, nome quasi impronunciabile. Ma fu proprio lui, che era anche ottimo filosofo oltre che oppositore di Huxley, a confutare la visione semplicistica dei darwinisti sociali e ad introdurre – in un libro che venne dato alle stampe nel 1902 – il concetto di Mutuo Appoggio come fattore dell’evoluzione, che era anche il titolo del libro stesso.

Kropotkin, in base ai propri e approfonditi studi, dimostrò che era la cooperazione e non la competizione la base dell’evoluzione delle specie. Nodale era per lui la capacità degli individui a cooperare tra loro, questo era stato ed era il vero motore dell’evoluzione.

Ora si tratta di rispondere alla cruciale domanda: chi aveva ragione? Huxley il banale semplificatore o Kropotkin il simpatico scienziato-filosofo anarchico cooperatore? La risposta non può essere facile, e a favore senza discussione dell’uno o dell’altro, perché cooperazione e competizione in natura ovviamente convivono sempre. E allora quale delle due prevale?

Si può dire senza temere smentite che la cooperazione ha certamente una potenza maggiore nel generare cambiamenti verso il più adatto.

Questo al di là delle simpatie per una o l’altra tesi. Perciò era certamente il buon Krotpotkin ad avere ragione. Tutti gli studi effettuati nei decenni successivi e fino ai giorni nostri danno ragione a lui e non al banale Huxley.

Oggi il “Mutuo appoggio”, come lo chiamò Kropotkin all’inizio del ‘900, ha assunto un altro nome. Noi la chiamiamo simbiosi e a dare un contributo definitivo e rivoluzionario alla certa prevalenza della simbiosi sulla competizione fu una straordinaria scienziata che raramente viene citata, ma che si può dire abbia portato a termine studi che ebbero, alla fine degli anni sessanta, un’enorme importanza per completare le teorie di Darwin.

Lei era Lynn Margulis, una biologa americana, purtroppo scomparsa nel 2011.

Con i suoi studi sui rapporti simbiotici tra i batteri – simbiogenesi – dimostrò come proprio la cooperazione rimanga alla base dell’evoluzione. I sui studi e le sue conclusioni, quando vennero pubblicati nel 1967, proprio sui cloroplasti vegetali, ebbero subito vita difficile come spesso accade alle grandi scoperte, ma alla fine prevalsero.
Oggi le sue teorie sono oramai largamente accettate e verificate in decine di altri esperimenti, come sempre deve fare la scienza vera. Perciò cooperare, cooperare, cooperare.

Ma, direte voi, ora dacci qualche esempio di ciò che ci hai raccontato. Così perché sia chiaro di cosa stiamo parlando!
Avete ragione, ma voglio lasciarvi incuriositi e vi rimando a mie prossime righe dove parlerò di coooperazioni vegetali che voi umani… mai avreste immaginato.
Alla prossima.

Credit Photo: artspecialday.com

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Vive in Austria, a Vienna, dal 2014. Studia, scrive e collabora con le sue “ragazze ronzanti” che volano e producono mieli nelle foreste viennesi. Api-cultore, mielosofo, amante della Sapienza applicata al cibo. Libero pensatore nato a Mantova nel secolo scorso. Dice di se: “Vengo… non so da dove. Sono… non so chi. Muoio… non so quando. Vado…non so dove. Mi stupisco di essere lieto.
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