La prima cosa che si trova cercando su internet notizie sulla vitamina C è che si chiama acido ascorbico, è antiossidante e previene i tumori. Va bene, ma cosa significa tutto questo ma soprattutto, è vero?

Partiamo dall’inizio: Ascorbico non fa riferimento a complesse formulazioni chimiche quanto ad una semplice struttura linguistica: ascorbico come a-scorbico (sorvoliamo qui sul fatto che sia L-ascorbico o D-ascorbico che per voi ha scarso interesse e purtroppo sì che interviene in questo caso la chimica). Quindi cura od allontana lo scorbuto, una vecchia malattia soprattutto dei marinai, ora quasi completamente sparita in gran parte del mondo. Riesce a curare lo scorbuto perché lo scorbuto non è causato da un virus, un batterio, od un qualunque microrganismo ma da una carenza, da una carenza appunto di vitamina C. Reintegrando la vitamina C vien da sé che i sintomi maggiori e poi via via tutti gli altri tendono a rientrare.

Ottimo, perfetto… ma perché questa era la malattia dei marinai? Perché prima dell’invenzione dei gruppi frigo non era possibile trasportare frutta e verdura fresca per lunghi percorsi per l’ovvio deperimento del materiale e per la presenza di roditori a bordo. I topi erano talmente presenti all’interno delle navi che per un periodo alcuni bastimenti della Serenissima avevano il carico assicurato solo se a bordo della nave vi erano almeno due o tre paia di felini.

Tornando però ai nostri marinari dobbiamo immaginare che su barche a vela il viaggio era molto lungo e se oggi i nostri traghetti impiegano pochi giorni tra Italia e Spagna, prima della fine dell’epoca dei velieri, tra il XIX ed il XX secolo, i giorni di viaggio spesso divenivano settimane e per i viaggi più lunghi mesi interi. Mesi interi senza frutta e verdura fresca portava ad un deperimento delle risorse interne di vitamina c e la comparsa di gengiviti, petecchie o macchie cutanee da piccole e diffuse emorragie, carenza del tono dell’umore ed in generale un indebolimento di tutti i tessuti, soprattutto dei vasi sanguigni che perdevano la forza della loro integrità per la debolezza del tessuto connettivo che, come il nome, insegna, connette, supporta, protegge ed unisce tutti gli altri tessuti. La corazza di cui parlavamo nei titolo.

Cosa ci insegna tutto questo?

Primariamente che la vitamina C si trova nella frutta e verdura fresca. Certamente negli agrumi, e questo lo sappiamo, ma in quantità maggiore nelle fragole o nei peperoni freschi o nella lattuga.

Un altro aspetto è che, se i marinai non la ingerivano continuamente, poi erano soggetti allo scorbuto. Questo significa che questa vitamina non riesce a conservarsi nell’organismo, se non in piccole quantità. È infatti una vitamina idrosolubile, si scioglie in acqua, e quindi in generale meno soggetta all’accumulo nell’organismo rispetto alle liposolubili. Quindi è una vitamina che va ingerita continuamente, tramite soprattutto frutta e verdura fresca che dovrebbe trovarsi ogni giorno sulle nostre tavole.

Quindi abbiamo capito perché si chiama acido ascorbico, abbiamo capito dove si trova, sappiamo che non può essere conservata e sappiamo che succede se ne abbiamo carenza… rimangono da capire due cose. Cosa significa che ha potere antiossidante e cosa significa che ha potere antitumorale. Sono due aspetti legati assieme e li affronteremo assieme.

Potere antiossidante significa che combatte i radicali liberi, altra parola di amplia diffusione ma di difficile concettualizzazione. I Radicali liberi in sé non sono nulla di negativo. Sono reazioni che si svolgono normalmente con l’ossigeno e che servono a far funzionare il nostro organismo. Basti penare che sono alla base anche della difesa contro i microrganismi. Sotto stress però, con l’aumento dell’inquinamento, il fumo attivo o passivo, i radicali liberi aumentano a dismisura e come tutte le cose fuori equilibrio, creano danni, creano infiammazione. La vitamina C “puntella”, passatemi il termine, la vitamina E che è duramente colpita da stress, inquinamento e fumo, ed ha invero azione antiossidante di per sé. Quindi letteralmente “sfiamma”, passatemi anche questo termine. Essendo l’infiammazione alla base di gran parte dei processi che portano allo sviluppo di tumori, risulta importante anche nei processi antitumorali. Tutto è legato.

Abbiamo quindi tutte le informazioni. Rimarrebbe una sola domanda, che porterebbe ad una diatriba tra chi dice che la vitamina C aiuta o no nelle affezioni stagionali e no. Semplificando e tornando a quanto abbiam capito finora possiamo dire che, proteggendo da fattori come fumo o stress ed essendo fondamentalmente antinfiammatoria, tende nei limiti del possibile a ridurre e combattere tutto ciò che al fumo, stress ed infiammazione è legato, sempre che si abbia la grazia di assumerla con continuità e di aumentare un po’ la quantità ai primi sintomi di un raffreddore.

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Davide Renzi, classe 1979, medico giramondo per tre continenti fino alla nascita della figlia, si occupa da anni di informazione ed educazione sanitaria come si è occupato per anni anche di prevenzione e di medicina del lavoro. Perfettamente conscio che una corretta informazione non è sufficiente, è altrettanto sicuro che senza di questa tutto il resto difficilmente si può costruire. Crede che complesso non significa necessariamente difficile, mal digerisce i tecnicismi non necessari ed è convinto che se conosci bene un argomento, trovi sempre il modo di spiegarlo.