“Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte.”

Francois VI de La Rochefoucauld

 

Continuo casualmente a scoprire piccole “perle” disseminate nella mia zona.

In questo caso, la “scoperta” è avvenuta su Facebook, grazie alla vincente strategia social dei ragazzi del Ristorante Area Pegaso, un delizioso locale che credetemi, crea dipendenza.

Già all’entrata della struttura gli amanti dei libri avranno una piacevolissima sorpresa: in un angolo ben visibile si trova il “Giardino dei libri dimenticati” (nome dell’angolino è ispirato alla saga di romanzi di Ruiz Zafón) dove è possibile trovare alcuni libri, appunto, dimenticati, ma che sono lì per essere ricordati e magari letti.

Altra scelta vincente è l’eliminazione totale della televisione, o meglio l’apparecchio televisivo è presente ma non trasmette improbabili canali musicali con sottopancia che informano chi sta mangiando sull’ultima tragedia avvenuta nel Mondo, ma una piacevolissima musica jazz o il crepitio di un falò sulla spiaggia.

L’apparecchiatura dei tavoli è minimal e piacevole, ogni posto tavola è composto da piatti spaiati che donano armonia all’ambiente pulito e accogliente.

I dettagli, compreso l’accogliente sorriso di Luna che vi accompagna al tavolo e il servizio di Alessio, sono molto curati: nulla è lasciato al caso, tutto è esattamente come ci si aspetta da un ristorante.

Le parole d’ordine sono: esperienza ed identità ed è assolutamente quello che si ritrova nei piatti.

Il menù offre una buona scelta e qui c’è di nuovo da sottolineare un’altra scelta vincente: la stagionalità delle materie prime che vengono sapientemente studiate, sperimentate e abbinate da Mirko, lo chef.

Da assaggiare è assolutamente il “Crostone del Transumante”: bruschetta di pane casereccio con burrata di Andria, crema di asparagi, pomodorini confit, cipolla caramellata e grattugiata di limone.

L’assaggio è un tripudio di sapori che coccolano il palato: ogni ingrediente fa la sua parte e la fa anche bene, tutto è bilanciato, netto e nessun sapore prevarica l’altro. La cipolla caramellata si fonde con il pomodorino confit mentre l’asparago e la burrata dialogano alla perfezione, la nota fresca la conferisce il limone che si comporta come la classica ciliegina sulla torta.

Non può mancare un assaggio anche de “La Regina” ovvero paccheri di produzione propria alla carbonara. Anche in questo caso è la Carbonara che ti aspetti, quella che ti lascia in bocca il sapore della pasta e del condimento, senza quello spiacevole retrogusto di uovo scivoloso e la sensazione grassa che talvolta lascia il guanciale.

Una menzione speciale va poi al “Raviolo a modo nostro”: maltagliati integrali, sempre di produzione propria con ricotta e spinaci, spolverata di Lime e olio aromatizzato al peperoncino.

Anche in questo caso, ogni sapore ha il suo posto, ci si aspetterebbe poco dialogo tra il lime e la ricotta ed invece no! I maltagliati tengono a bada il tutto conferendo una sorta di crescendo al piatto che si chiude con la nota del peperoncino che non stona, anzi esalta il lime.

Tra i dolci come non menzionare il “Tiramisù di Giulia” anch’esso bilanciato, cremoso e con la giusta dose di caffè che non monopolizza tutto il sapore del dolce.

Ma la vera sorpresa è “La Delizia”: caramelle ripiene di ricotta e fondente, glassate con miele di Acacia e aromatizzate alla menta fresca. Questo è Il Dolce che ti rimane dentro, quello che non vorresti finisse mai, quello che vorresti avere a “portata di palato” quando hai una giornata storta.

Il fritto delle caramelle è asciutto e croccante, anche dopo qualche minuto; aspettate un po’ prima di mangiarle, fatele intiepidire un pochino, solo in questo modo assaporerete i sapori di tutti gli ingredienti: ricotta e cioccolato fondente divengono una cosa sola e la parte fritta, non oleosa (ci tengo a specificarlo di nuovo!) esalta l’aroma del cacao, per non parlare poi della menta che al primo momento, contrasta il cioccolato per poi stabilire con esso un accordo godurioso.

Ottime anche le pizze tutte rigorosamente con il cornicione ed un impasto leggero e fragrante e qui altra scelta super vincente: perfezionarsi sempre con corsi e sperimentazioni che danno assolutamente ottimi risultati.

Come avrete capito all’Area Pegaso nulla è lasciato al caso: Mirko, Luna, Alessio e tutto lo staff lavorano con passione e si perfezionano ogni singolo giorno per fornire ai clienti un’esperienza sensoriale che, secondo la sottoscritta, è il loro cavallo di battaglia.

Si mangia ciò che ci si aspetta di trovare nel piatto e questo non è poco, si ritrovano “antichi” sapori, come la pasta di produzione propria e sapori “moderni” come la cipolla caramellata e il pomodorino confit connubio, questo, davvero gustoso.

Se capitate a Civita Castellana (VT) prendetevi il tempo per coccolarvi andandoli a trovare…

E poi ditemi che non avevo ragione!

Foto: Alessio Giammatteo

Nata a Roma ma cittadina del Mondo, scrivo in giro per il web, e non solo, di cucina, collezionismo e sicurezza. Sommelier A.I.S. ma soprattutto curiosa lettrice appassionata, autrice di un libro e di una favola natalizia per bambini. Uso la cucina come autoanalisi, soprattutto la pasticceria come esercizio per allenare la pazienza. Le tradizioni, per me, sono come la copertina per Linus, mi fanno sempre sentire a casa ovunque io sia. Impazzisco per la pasta alla Norma e i Maritozzi con la panna, ma soprattutto sono fermamente convinta come recita un noto aforisma che: “Il cioccolato è la risposta. Chi se ne importa qual è la domanda!”