Molti neonati vengono definiti i figli dell’inverno.

E’ infatti statisticamente dimostrabile che numerosi bambini vengono concepiti nei mesi invernali, quando l’organismo femminile, in condizioni di riposo legate al freddo ed al rallentamento di molte attività come lo sport, si trova in condizioni ideali per il concepimento, cosa che si tradurrà con un’impennata delle nascite durante l’estate.

Qualche secolo fa, nell’epoca più rurale della nostra civiltà, lo stesso tipo di fenomeno era collegato al fatto che tra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera, le attività agricole fossero quasi assenti, a parte quelle legate all’accudimento degli animali…pertanto, il minore affaticamento degli uomini si traduceva in un maggiore slancio per i doveri coniugali, con tutte le naturali conseguenze del caso.

Sia come sia, è innegabile che ci siano stagioni più produttive dal punto di vista delle nascite, e che con l’inverno saranno molte le donne a concepire, trovandosi poi nella bella stagione a finire il loro tempo.

Ma come si nutre in modo ottimale la donna in gravidanza?

Indubbiamente, è definitivamente tramontata l’immagine della donna incinta formato balena, grassa, sformata, con i piedi gonfi ed i vestiti larghi come tendoni.

E’ anche finito nel dimenticatoio – e meno male! – il detto delle nostre nonne che suggeriva di mangiare per due.

Oggi la donna incinta è una donna perfettamente normale, che spesso lavora fino a poche settimane prima del parto, attenta alla propria linea e soprattutto alla propria alimentazione.

Tuttavia, il controllo del peso non deve diventare un’ossessione, né far cadere nell’errore opposto, ritrovandosi a mangiare in maniera insufficiente e rischiando di compromettere il buon esito della gravidanza, o quantomeno di trascorrere con ansie eccessive – ed evitabili! – questo periodo che dovrebbe essere uno dei più belli della vita di una futura mamma.

Sempre rispettando i gusti alimentari della singola persona – certo non si può chiedere a chi odia la verdura di mettersi a mangiare broccoli solo perché è incinta – vediamo adesso quali possono essere le regole generali di una corretta alimentazione, soprattutto in relazione ai disturbi più comuni, in quella che viene definita la fase più sana della vita di una donna.

  • Nausea: è l’incubo di ogni donna incinta, tuttavia quando c’è è un ottimo segno, perché rivela un elevato tasso di progesterone – l’ormone femminile – che è indice del buon andamento di una gravidanza.

Attenzione, ciò non vuol dire che in sua assenza la gravidanza abbia dei problemi, ma piuttosto che qualora vi sia, anche se si protraesse più del previsto, non deve per questo destare preoccupazioni.

Per contrastarla qualora fosse eccessiva, è consigliabile fare piccoli pasti in modo da non sovraccaricare il sistema digestivo, con particolare attenzione alla colazione che deve essere leggera e non troppo ricca di liquidi.

Quindi sì a biscotti secchi, fette biscottate, marmellate e succhi di frutta, oppure alla semplice frutta come spuntino nel corso della giornata, soprattutto per l’importanza dell’apporto vitaminico.

Sconsigliati, se la nausea persiste, latte e yogurt, specialmente di prima mattina, a causa della tendenza di caseina e lattosio a ristagnare nel tratto digestivo.

  • Acidità, bruciori di stomaco, difficoltà digestive, stitichezza: sono tutti disturbi che si accentuano verso la fine della gravidanza, quando la nausea è spesso un ricordo ma l’apparato digerente inizia a sentire la fatica della gestazione, e che possono essere assai attenuati consumando molta frutta e verdura crude, alimenti ricchi di fibre, cereali e soprattutto bevendo molta acqua.

Un altro ottimo sistema per evitare i disturbi digestivi è cenare presto, in modo da dare il tempo al sistema digestivo di lavorare, prima di ritrovarsi a letto per dormire.

Come per la nausea, può essere di grande aiuto spezzare i pasti.

Infine, è consigliabile eliminare aceto, cibi particolarmente acidi e condimenti troppo salati o piccanti, per evitare la sovrapproduzione di acidi gastrici.

In questa fase andrebbe perciò evitato un eccessivo consumo di agrumi, privilegiando la frutta altamente mineralizzante, come ad esempio le banane.

  • Stanchezza, anemia: la spossatezza, soprattutto quando il peso della pancia si fa sentire, è inevitabile.

In questo caso un’alimentazione bilanciata può aiutare molto, soprattutto per l’approvvigionamento del ferro, minerale chiave contro l’anemia.

Quindi via libera a carni rosse, pesce azzurro, uova, cioccolato, legumi, cereali e frutta a polpa gialla e bianca.

Sono inoltre consigliati, se piacciono, broccoli, fagiolini e spinaci.

Se non si è amanti della verdura, si provveda a compensare con i legumi, tutti molto ricchi di ferro.

  • Smagliature: come abbiamo già detto, la donna incinta brutta non esiste quasi più.

Anzi, molte donne, con la gravidanza, diventano più carine.

E’ pur vero però che l’aumento di peso mette a dura prova la pelle, soprattutto nelle zone critiche come l’addome, il seno e le gambe, dove la formazione di smagliature è frequente a causa della tensione a cui sono sottoposti i tessuti.

Oltre a tenere sotto controllo il peso, è utile consumare peperoni, pomodori, kiwi, agrumi, uva ed in generale tutti gli elementi ricchi di vitamina E, di rame, di silicio e di antiossidanti.

Sono infatti sostanze utili alla sintesi del collagene, che consente un miglior ricambio cellulare a livello cutaneo.

Si consiglia, oltre ad un’alimentazione bilanciata, l’uso esterno di olio di mandorle dolci, per mantenere la pelle elastica, o comunque di creme idratanti, privilegiando quelle naturali e di facile assorbimento.

  • Fame: poco da fare…c’è e si fa sentire, soprattutto quando il bambino inizia a costituire una presenza innegabile.

Per contrastare gli attacchi di fame è utile tenere sempre in casa frutta e verdura crude, biscotti integrali e succhi di frutta.

Si eviti di consumare abitualmente dolci confezionati e snack, che oltre a non fare bene per l’apporto sbilanciato di grassi e zuccheri, fanno rischiare l’obesità neonatale.

Per evitare di assumere troppi grassi, si presti molta attenzione alla scelta dei cibi, privilegiando i condimenti crudi come olio d’oliva e di semi, ed evitando il burro.

Si dia la precedenza al pollame rispetto alla carne rossa, specialmente se i valori di ferro sono buoni e non c’è rischio di anemia, evitando cibi troppo grassi ed elaborati.

Molto consigliati i piatti unici, che saziano ed apportano molti nutrienti tutti in una volta, come pasta e fagioli, riso e piselli, torte di verdure, insalate miste, macedonie.

  • Allattamento: il processo di produzione del latte comincia nel terzo trimestre, e va avanti fino al parto, per poi assestarsi sui bisogni del bambino quando l’allattamento si avvia.

Se non ci sono impedimenti fisiologici all’allattamento, si tenga presente che tutto ciò che fa parte dell’alimentazione della donna in gravidanza può trasferirsi nel latte, e che quindi entrerà a far parte dell’alimentazione del bambino stesso.

Andranno quindi evitati nuovamente i cibi acidi o piccanti, che potrebbero dare al latte un sapore caratteristico, e si dovrà comunque bere sempre molta acqua per agevolare la produzione del prezioso nutrimento.

  • Farmaci: si evitino i cosiddetti farmaci anti-fame, perché spesso non sono adatti alle donne in stato interessante.

Contengono infatti sostanze come il chitosano, che interferiscono con il progesterone, mettendo a rischio la buona salute del nascituro.

Per quanto riguarda gli integratori alimentari, soprattutto in caso di deficit nutrizionali congeniti – come l’anemia – oppure legati a scelte personali – come ad esempio una dieta vegetariana – possono essere assunti ma sotto adeguato controllo del medico, che consiglierà i più idonei.

  • Alcool: tralasciando le condizioni legate ad una dipendenza psicologica, che andrebbero trattate in altra sede e con un adeguato supporto professionale, qualora la mamma in attesa consumi abitualmente sostanze alcooliche, tale consumo dovrà essere drasticamente ridotto.

Nulla di male, se a pasto la mamma in attesa si concede un bicchiere di vino rosso, preziosa fonte di Flavonoidi…ma i cocktail miscelati ed i superalcolici dovranno essere assolutamente evitati, a favore di bibite analcoliche, di succhi di frutta, od ancora meglio della semplice acqua.

Ci si ricordi sempre infatti che parte di ciò che assume la mamma, viene trasmesso al bambino tramite la placenta prima, e tramite il latte poi…anche e soprattutto ciò che è nocivo.

  • Rischi alimentari: la gravidanza è una fase delicata, dove l’alimentazione non è solo sinonimo di fame e di peso.

Listeriosi e Toxoplasmosi sono due infezioni batteriche che si trasmettono in particolar modo per via orale, con l’uso di alimenti crudi o poco cotti, non lavati o di provenienza incerta.

Entrambe le infezioni sono asintomatiche in condizioni normali, o con sintomi assimilabili ad un banale stato influenzale, ma sono molto pericolose per la donna in gravidanza, soprattutto perché possono provocare malformazioni a livello del feto.

Si dovranno quindi eliminare drasticamente i cibi crudi dalla dieta, privilegiando solo carne e pesce ben cotti, lavando sempre molto bene frutta e verdura – non sarebbe male l’utilizzo dell’amuchina, purché seguita da abbondante risciacquo, oppure il lavaggio con acqua bollente – ed utilizzando i guanti per la manipolazione di proteine crude.

Una piccola annotazione, legata ai nostri compagni di vita a quattro zampe, se presenti in casa.

Per molti anni è stata portata avanti una vera e propria campagna terroristica a discapito di gatti e conigli, che loro malgrado sono veicoli privilegiati per il batterio della Toxoplasmosi, poiché lo veicolano per contagio, cosa che invece uomo e cane non fanno.

Dobbiamo quindi dare lo sfratto al nostro amico peloso? Assolutamente no.

E’ vero che se l’animale fosse infetto, il contatto con le feci – per il gatto, che è portatore sano – o con le zone colpite – per il coniglio, che purtroppo si ammala, spesso in modo fatale – potrebbe rendere più che possibile un contagio, ma vanno attentamente valutate le condizioni in cui vive il nostro micio oppure il nostro coniglietto.

Se un gatto e/o un coniglio sono stati presi da piccoli, hanno sempre vissuto in casa, non hanno modo di uscire all’esterno – il gatto di gironzolare per strada e/o in giardino, ed il coniglio di scorrazzare in giardino o nell’aia – e soprattutto di avere contatti con altri loro simili randagi e/o selvatici, il contagio è assolutamente da escludere, anche il più estremista dei veterinari oggi può confermarlo.

In realtà, la Toxoplasmosi in particolare è legata a condizioni di sporcizia e di contaminazione del cibo, oppure al contatto con soggetti portatori del batterio…un micio che vive in casa e va dalla sedia al divano, mangiandosi crocchette e bustine, ed un coniglio che sta nella sua gabbietta pulita oppure al massimo gironzola per casa e mangia cibo confezionato ed adeguatamente trattato dalla filiera, non hanno nessuna possibilità di infettarsi, né di trasmettere il germe.

Si abbia semplicemente cura – più per igiene in realtà, che per un rischio reale di contagio da Toxo – di usare particolari prudenze nel maneggiare gli effetti personali dei nostri amici animali durante il periodo della gestazione, utilizzando i guanti durante la pulizia della cassetta o della gabbietta, e lavando separatamente dai vostri piatti le ciotole e gli eventuali abbeveratoi.

  • Mangiare fuori in gravidanza: nessuno vieta alla mamma in attesa di concedersi una cena fuori, che sia in una pizzeria oppure in un ristorante rinomato.

Come si è detto per i cibi crudi, ovviamente per qualche mese andrà evitato il sushi, perché anche se la legge prevede per il consumo di pesce crudo la detenzione in abbattitore e/o in congelatore fino a 96 ore per garantirne la cosiddetta bonifica – Regolamento CE 853/2004 – al fine di assicurarne la salubrità, non è possibile verificare che le regole siano seguite con scrupolo, quindi è meglio usare una maggiore prudenza, per tutta la durata della gestazione.

Si dia quindi la preferenza al consumo di cibi ben cotti, ancora meglio se poco conditi e con pochi ingredienti, in modo da avere un minimo di certezza su cosa si stia mangiando, e si cerchino posti dove vi sia la garanzia più o meno affidabile che i cibi siano preparati al momento, senza continui andirivieni tra frigoriferi e congelatori, condizioni che possono favorire la contaminazione e la proliferazione batterica.

E per finire…

La gravidanza non è una malattia, non siete di vetro e non vi rompete.

Inoltre, il vostro bambino si trova in un ambiente assolutamente protetto e non è una fetta di torta in più od una cucchiaiata di cioccolato a metterlo in pericolo.

Se aspettate un bambino dovete solo ricordare di limare gli eccessi per qualche mese, e di evitare comportamenti rischiosi.

Potete mangiare di tutto, anzi dovete mangiare di tutto, per dare a voi ed anche a lui tutto quello che vi serve per il vostro benessere e per la sua crescita.

Importante per entrambi è che beviate molta acqua, per favorire il flusso di nutrimento dal vostro sangue alla placenta.

Anche una moderata attività fisica è consigliabile, senza eccessi ed in linea con le vostre abitudini, per consentirvi un miglior controllo della vostra linea e perché no, qualche strappo alla regola.

Ricordate sempre che qualsiasi cosa assumiate la sente anche il bambino, ma a parte questo vivete la vostra vita e la vostra alimentazione nel modo più naturale possibile, con ragionevole attenzione e con qualche concessione alla golosità.

La serenità e la tranquillità saranno gli ingredienti migliori per affrontare questa fase così speciale della vostra vita.

Foto di freestocks su Unsplash

  • Articoli
Nome: Layla.Cognome: Benazzi. Età: 37 (effettivi, dichiarati e documentati…). Città: Genova (forever!). Layla Benazzi nasce in quel di Genova nel 1981. Di natali liguri ma di origini emiliane, coltiva da sempre la passione per la scrittura, coltivazione finora rimasta limitata alla scrivania, ma che ultimamente inizia a dare qualche risultato che non sia quello di appesantire il cassetto. A tredici anni, non avendo ancora scoperto la vocazione della penna, decide di fare della scienza il suo lavoro. Studia come perito chimico all’ITIS Gastaldi di Genova, scuola dedicata al primo partigiano d’Italia, e nel frattempo inizia a scrivere, buttando giù in cinque anni di studi circa 10 romanzi, tutti finiti ormai al riciclaggio della carta. A 18 anni inizia a lavorare, prima in un laboratorio ospedaliero e poi in varie aziende del settore farmaceutico, tuttavia la passione per la scrittura non la molla, con il risultato di scrivere altri racconti (tutti con lo stesso destino dei precedenti) con i quali affina (si spera) lo stile. Per quel che riguarda la cucina, non riesce mai a fare delle grandi esperienze (però mangia benissimo) a causa del tempo sempre risicato, ma si specializza almeno nella pasta fresca (quel tanto che basta per non disonorare la regione d’origine) e nella paella di pesce, ad oggi suo piatto forte. A 21 anni l’incontro con Laura Rangoni imprime una decisa svolta alla sua vita, creando una sincera e solida amicizia. Nel frattempo, continua a scrivere, visto che non riesce a cucinare. Attualmente, dopo aver abbandonato il mondo del lavoro dipendente a favore della libera professione, sta lavorando come consulente per la sicurezza delle aziende, e nell’attesa di scrivere qualcosa che non resti nella scrivania (un’altra, perché nel frattempo si è sposata ed ha fatto anche un figlio) ha ri-scoperto il giornalismo gastronomico. Amante della ricerca sul campo, grazie alla natura pignola data dal segno della Vergine, si dedica ad articoli legati all’alimentazione e alla nutrizione, aiutata indubbiamente dagli studi fatti, che la portano ad approfondire gli argomenti soprattutto dal punto di vista della composizione degli alimenti. Alla chiamata di Laura per il NUOVO Cavolo Verde, ha risposto con un garibaldino “obbedisco!”, avendo già da tempo iniziato a contribuire ad altri siti, tra cui il Cavolo ORIGINARIO. Se poi pubblicherà qualcosa, ve lo faremo sapere…
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