Roma e Napoli si incontrano a tavola davanti ad una bella pizza. È con questa idea che ha inaugurato Elysium Pizza & Cocktail, un nuovo punto di riferimento della ristorazione nel cuore di Roma. Ci troviamo in Via Monti della Farina 23, a pochi passi da Campo de’ Fiori e da Piazza Navona, lì dove anticamente si facevano prestiti di grano per aiutare i contadini.
Nato dalla volontà del giovane pizzaiolo Alessio Liaci e della madre Jenny Migliorelli con la supervisione di Valentino Tafuri, titolare del Pizzificio 3voglie a Battipaglia e riferimento nel mondo della pizza e della panificazione, Elysium Pizza & Cocktail propone un menù di pizze e di fritti che reinterpretano i piatti tradizionali della cucina campana contaminandoli con ingredienti del territorio e con una inusuale proposta di abbinamento ai cocktail.

La tradizionale pizza a ruota napoletana diventa croccante come quella romana e mescola, a seconda del gusto, ingredienti classici e quelli laziali. Il menù propone innanzitutto tre gruppi di pizze: le tradizionali come la Capricciosa e la Napoletana; le stagionali come la Scarola e baccalà o la Broccoli e salsiccia; infine, le Margherite tra le quali vogliamo menzionare la Anni ’80, cioè la Margherita come si faceva un po’ di tempo fa e che prevede l’aggiunta di Parmigiano e di Pecorino (a Napoli sono rimaste poche pizzerie che la fanno così, forse è più facile trovarla ancora in provincia). Nell’incontro tra Roma e Napoli non potevano mancare anche le Ripiene e infine le Baciate, due strati di pizza dalla mollica morbida all’interno e croccante all’esterno. Noi abbiamo assaggiato la baciata Pop imbottita con stracciata, rucola, mayo classica, prosciutto crudo di Parma 20 mesi, olio evo. Consigliatissima.
Ci è piaciuta anche la diversa idea di food porn proposta da Valentino Tafuri: pane da intingere nell’olio o da abbinare a salumi e formaggi rigorosamente selezionati o fatti in casa da Elysium, come il prosciutto cotto. Proprio al pane (fatto con lievito madre e lievitazione naturale) è dedicata infatti una intera parte del menù con proposte da gustare per aperitivo o per cena.
Anche i fritti attignono alla tradizione e all’artigianalità con qualche variazione: frittatine, polpette di baccalà, crocché di patate, mozzarella in carrozza, supplì al telefono, carciofo in slice fatto con uova, farina, paprika e menta. A noi è piaciuto anche che sia stata utilizzata la scamorza affumicata in alcune ricette che invece tradizionalmente richiedono il fior di latte, come quella del supplì.

Elysium Pizza & Cocktail, come suggerisce già il nome, propone anche un’interessante carta beverage tra birre, vini e soprattutto cocktail dai sentori molto italiani. Per gli appassionati della vodka e dei gusti freschi, è assolutamente da provare l’Elysium a base di vodka, sciroppo di prosecco, succo di limone, aperol infuso al cardamomo, ananas. Tra i cocktail da sorseggiare Miss Mary con pomodoro, mix di spezie, succo di limone. Nella drink list non mancano anche gin, vodka, whisky, rum, tequila&mezcal.

La nuova pizzeria si sviluppa su circa cinquecento metri quadrati arredati con architettura minimalista in stile industriale. Un menù che punta all’insolito abbinamento tra pizze cocktail e che si rivolge a tutti i tipi di clienti, dai più giovani appassionati e attenti al bere e al mangiare bene, ma anche ad una clientela business che, volendo, potrebbe avere una sua sala riservata in un’ala più discreta del locale. Elysium Pizza & Cocktail è un ristorante nuovo e promettente, con un menù da cui emerge molto chiaramente la visione contemporanea della ristorazione e della cucina della sua brigata. Una brigata giovane, ma fortemente in cerca della propria identità. Noi gli auguriamo di trovarla presto.

 

 

 

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Sono nata e vivo a Roma. Mi sono laureata in Lettere alla Sapienza e dopo un master in Web Marketing e New Media ho lavorato nel settore della Comunicazione e degli eventi. Oggi mi occupo di divulgazione cinematografica in ambito museale e amo viaggiare in maniera spasmodica. Sono cresciuta in una famiglia di astemi, ma visto che ho sempre fatto il contrario di tutto e di tutti, ad un certo punto della mia vita ho deciso di diventare sommelier. Amo il vino in tutte le sue sfaccettature, ma quello che mi piace di più è indagare i legami e scoprire le intermittenze che ci sono tra il mondo del vino e quello dell’arte. Le mie degustazioni sono sempre delle occasioni per condividere, con amici e curiosi, le suggestioni e i richiami tra le note sensoriali di un vino e l’universo artistico. Forse la mia si può chiamare deformazione professionale, ma ormai non riesco più a coltivare le mie passioni per il cinema, il cibo e i viaggi senza condirle con tannini e perlage.