Il plátano macho, conosciuto anche come plátano, sembra effettivamente una banana; ma, anche se i due frutti hanno in comune alcuni elementi nutrizionali e visivi, le differenze sono importanti.
Il plátano macho, che è un poco più grosso della banana, può essere verde o giallo con macchie nere: è un alimento base delle cucine latine, afrocaraibiche e africane e la sua caratteristica principale è che viene consumato SEMPRE cotto o potrebbe dare problemi all’apparato digestivo.
100 gr di plátano macho cotto contengono 108 calorie, 29 gr di carboidrati e 15 gr di zuccheri; il plátano è una buona fonte di magnesio, potassio (più della banana), vitamina A, vitamina K, tiamina e riboflavina. In particolare contiene fibre sotto forma di un elemento chiamato Amido Resistente, che è quello che fa la differenza.
L’amido resistente è una molecola nutrizionale che non resulta digeribile dagli enzimi salivari e pancreatici dell’uomo; è a tutti gli ef fetti una fibra alimentare che, da cruda, risulta immune all’aggressione delle α-amilasi; sottoponendola a cottura, va incontro a gelatinizzazione e può essere aggredita dagli enzimi salivari e pancreatici dell’uomo. Gran parte dell’amido resistente passa comunque per il sistema digestivo senza poter essere digerito; questo fa sì che, in concomitanza del consumo di altri alimenti, i livelli di zucchero nel sangue aumentino più lentamente e che possano essere meglio controllati sia il diabete sia il peso.
Visto che il plátano macho non può essere consumato crudo, la domanda è: come si cucina?
Nei paesi dell’America Latina e dei Caraibi si consuma spesso sotto forma di patacones e tostones: si taglia il plátano macho a fette che poi vengono schiacciate e fritte; le rondelle così ottenute e utilizzate a mo’ di pane sono una base per stuzzichini o sono un vero e proprio contorno del piatto principale; con una spolverata di zucchero si possono utilizzare come dolci.
Si può servire anche in modi sicuramente più salutari e leggeri: per esempio lessato, come le patate (30 mn senza buccia) in acqua né salata né zuccherata, aggiungendovi poi, per il salato, cipolle, peperoni, olive… per il dolce, zucchero, liquore… e quant’altro la fantasia possa suggerire.
Per chi scrive il modo migliore e più semplice per degustare il plátano macho è di prepararlo alla griglia: si pone su una griglia di carboni, con la buccia, finche’ l’esterno diventa nero, con l’accortezza di continuare a girarlo per una cottura più uniforme; si ritira quindi dalla griglia, si sbuccia e si degusta semplicemente con un cucchiaino l’interno del frutto, diventato un’autentica mousse,.. Se non si può/vuole utilizzare la griglia, si può ovviare avvolgendo il frutto intero nell’alluminio e cuocendolo in forno a 180° per 20 mn.
Buon appetito!
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