Sono cresciuta con il mito della pizza a metro avendo avuto una mamma di Vico Equense, non poteva essere diversamente. Per me la “pizza” è questa, quella che si mangia a Vico Equense da 90 anni, famosa in tutto il mondo, morbida e croccante contemporaneamente, gustosa, digeribile, profumata di pomodoro, di basilico e di legna.
La pizza in questione è quella che Luigi dell’Amura, in arte Gigino, si inventò negli anni 30 nel piccolo forno di famiglia, una pizza “lunga” che veniva servita su dei carrelli con lo scopo di portare a tavola un’unica pizza, in modo da risparmiare tempo e permettere ai commensali di mangiare tutti insieme senza aspettare l’arrivo delle pizze singole. Sull’onda della convivialità e della bontà, la pizza di “Gigino o’ Zuzzuso”, chiamato così dai “Vicani” per la semplicità della bottega e per lo sporco di cenere che la caratterizzava, divenne un successo tanto da richiamare turisti da Napoli e dintorni.

Mio Nonno Pasquale “buonanima” era amico di Gigino

e mi raccontava che spesso andava a mangiare la gustosissima Pizza a metro insieme a suoi amici, mi diceva: pensa nu poco piccerè “Gigino o’zuzzuso, e’ muzzarelle per la pizza le compra da Gennaro ò Chiavicone!”. Per chi non conoscesse il napoletano, il termine “chiavicone” indica una persona poco pulita e poco profumata (la chiavica in napoletano è la fogna), pertanto se Gigino era o’ zuzzuso, immaginate Gennaro cosa poteva essere!
L’impasto viene preparato oggi come allora con miscele di farine selezionate e da lievito di birra, il tutto messo a lievitare per 7 ore a temperatura ambiente. Ma la differenza la fanno i condimenti: il pomodoro, l’olio extra vergine, il basilico e il “fior di latte”, la mozzarella di latte vaccino fiore all’occhiello del territorio. Oltre alla classica Margherita, l’attuale Pizzaria propone moltissime varietà di gusti, dalle pizze stagionali come la “Nerano” base bianca con zucchine, fior di latte e provolone del Monaco Dop, salsicce e’ friarielli, al limone della costiera e pistacchio, con peperoncini verdi, pomodorini del piennolo e provola affumicata alle classiche quattro stagioni, marinara e via discorrendo. Dai 30 cm fino ai 2 metri la pizza di Gigino è una vera bontà.

Sull’onda dell’enorme successo, Luigi dell’Amura, negli anni settanta brevettò il marchio della sua “Pizza a Metro”,

legando per sempre la Pizza a Metro a Gigino dell’Amura e al suo Paese Vico Equense.
Ora la pizzeria di “Gigino Pizza a Metro” oltre ad essere un enorme ristorante/ pizzeria con più di 200 coperti, 3 grandi forni a legna e oltre 70 dipendenti, tra pizzaiuoli, cuochi, camerieri, responsabili di sala, è la sede dell’Università della Pizza” una vera e propria scuola dove ogni anno aspiranti pizzaiuoli apprendono l’arte della pizza.
Quando vado a Vico Equense, mangiare la Pizza di Gigino è irrinunciabile e spesso quando torno a Roma, ne porto sempre con me “quel metro” che delizia i palati dei miei cari, perchè la Pizza di Gigino è ancora più buona il giorno dopo. Quando dico: mia mamma era di Vico Equense, tutti mi rispondono dagli altoatesini ai siciliani, ai francesi agli americani: Vico Equense il Paese della Pizza a Metro? E io rispondo con grande orgoglio: Si!

Gigino Pizza a Metro
Via Nicotera 15
Vico Equense (NA)

  • Articoli
Sono Fulvia Maison (all’anagrafe Tiziana Fiorentini) Sommelier diplomata F.I.S. e cuoca per passione. Sono nata e vivo a Roma e nelle mie vene scorre anche un po’ di sangue partenopeo. Cucinare è il linguaggio attraverso il quale esprimo me stessa e le mie emozioni; la tavola, sin da bambina, ha rappresentato il luogo dove poter dialogare, ridere, scherzare, riflettere, emozionarsi, condividere e conoscersi…è proprio dalle mie radici familiari che nasce il mio trasporto nei confronti della ricerca e valorizzazione dei prodotti tipici, del rispetto del territorio, delle tradizioni e del vino….e chi mi conosce lo sa…. Amo viaggiare e spesso unisco le mie due passioni nei viaggi alla scoperta di ricette tipiche, di vitigni autoctoni e di eccellenze. Sono un’appassionata di tradizioni popolari, le feste e sagre paesane sono spesso le mie mete. Il mio sogno nel cassetto è quello di poter viaggiare in giro per l’Italia, da Nord a Sud, alla ricerca del buon vino e del buon cibo , ripercorrendo le orme del grande “Mario Soldati” Mi piacerebbe condividere con voi, racconti legati ai vitigni , dei quali non mi limiterò a descriverne le caratteristiche tecniche, ma costruirò “addosso” un menù che ne esalti le caratteristiche, partendo dal terroir, con incursioni nella sua storia, nelle particolarità delle aree geografiche, nelle tipicità , nelle storie e aneddoti che legano nel tempo un territorio ai suoi vitigni. Pronti ad iniziare questo viaggio insieme?
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