In questi ultimi due mesi ognuno di noi ha dovuto reinventare se stesso.
I cardini del quotidiano sono stati stravolti. Lavoro, tempo libero, veglia, sonno, non c’è una persona che non lamenti un disagio, un cambiamento forzoso delle proprie abitudini e un momentaneo allontanamento da quelle certezze che – prima – erano considerate la base, l’humus del nostro vivere.
Per tenere botta, per sopperire alle mancanze e, non ultimo, per cercare di non impazzire, ho visto persone iniziar a panificare come se non ci fosse un domani (e non esistessero le bilance pesapersona), alcune abbonarsi alla pay tv, altre comprare un tapis roulant, ho visto gente darsi al volontariato e foodies mangiare cibo spazzatura mentre i golosi puntavano tutto su dieta e allenamento in casa. Ognuno ha fatto il possibile per impiegare questo tempo e traghettarsi fino al 4 di Maggio.
Un discorso a parte merita chi, in questa lunga pandemia, ha visto stravolto il proprio lavoro, annullati gli introiti, chi non ha uno stipendio fisso su cui contare; pensateci, ad oggi anche percepire un assegno di disoccupazione regala certezze a confronto di chi ha una bottega, un bar, un ristorante ed è obbligato dagli eventi a tenerlo chiuso.
Proprio in riferimento a queste realtà ho assistito alla nascita di un’iniziativa a sostegno del delivery e cioè dei servizi di consegna a domicilio che permettano ai cittadini di rimanere a casa, ma ai commercianti del settore food di continuare ad avere degli introiti: DeliveryRoma.it
Tutto ha avuto origine l’11 di Marzo, mi racconta Irene Guidobaldi, una delle promotrici dell’iniziativa, quando – girando su Instagram – è incappata in un utente che richiamava all’appello i foodblogger perché si desse visibilità – attraverso Instagram – alle attività che avevano cominciato a fare delivery.
Da qui alla creazione di deliveryroma.it il passo è stato breve; tra tutti quelli che avevano risposto all’appello, Irene e altri quattro (Marco Sabatini, Ludovica Aprico, Noemi Camerota e Claudia Papa) con il contributo tecnico dell’Ingenio Labs, hanno unito le forze e realizzato, come si legge sulla loro Home “un sito internet senza scopo di lucro, dedicato a creare un filo diretto tra consumatore ed esercente che offre servizio di delivery.”
Irene, dal canto suo, ha portato una rete di conoscenze fatta di foodblogger e giornalisti, nonché i suoi contatti tra le attività di food, nati dalla sua esperienza come responsabile commerciale dell’olio evo di cui è produttrice (va detto che si occupa anche di inserire sul sito tutte le schede dei vari esercenti).
Mentre all’inizio erano loro a cercare le attività che facessero delivery, ad oggi, con alle spalle un gruppo Facebook che conta oltre 17.000 membri e un sito che ha pubblicate al suo interno più di 585 attività, possiamo affermare che Deliveryroma.it è un progetto ricercato, dove sono gli esercenti a proporsi per entrare nel circuito, che può contare anche sul canale Instagram @delivery.roma
Lo scopo – benefico e senza fini commerciali da parte dei promotori, che hanno un solido accordo che li impegna a non guadagnare né oggi né mai da questa attività – è quello di dare visibilità a chi effettua consegne a domicilio
non solo su Roma ma anche in altri Comuni e Province del Lazio, realtà concentrate prevalentemente nel food, ma che ora vede anche attività che consegnano kit per igienizzare piscine, ottici, negozi di informatica e altro.
Come mi raccontava Irene, ad oggi, visto che le previsioni per un ritorno alla normalità ci parlano di tempi lunghissimi, al di là delle aperture ufficiali e delle modalità delle stesse, incentivare dei facili collegamenti tra cliente e commerciante, sia per quanto riguarda la fase del solo delivery, sia per ciò che concernerà la fase seguente del takeaway, è un modo per stare vicini ai commercianti e aiutarli a superare un momento davvero buio della storia economica nazionale.
Tutta questa struttura verrà poi smantellata quando l’emergenza coronavirus sarà conclusa, quando noi tutti torneremo alla vita “di prima”, anche se – e credo di non sbagliare con la mia previsione – forse per nessuno sarà veramente come quella di prima.
Photo on Stockio.com
Vicedirettore di questa rivista nonché blogger, giornalista, laureata in comunicazione, parlo di food ma non solo; recensisco locali ed eventi, racconto di persone e situazioni su siti e riviste. Qui su Cavolo Verde – sperando di non essere presa troppo sul serio – chiacchiero, polemizzo, ironizzo, punzecchio e faccio anche la morale.
In sintesi? Scrivo – seriamente – e mi piace. Tanto.
-
Terminerà il 7 Gennaio lo spettacolo di luci all’Orto Botanico di Roma, in Trastevere. Trame di Luce, alla sua seconda edizione, ci regala angoli suggestivi, vedute preziose, gioia per gli occhi e per i cuori (romantici)…
-
Dello spot Esselunga con la pesca si rimprovera l’uso strumentale di un bambino per ottenere della puerile visibilità commerciale.
Su quest’ultimo punto mi vorrei soffermare. Senza giudicare, senza recriminare, da esterna che guarda il mondo con gli occhi lucidi di una lucità distaccata. Ieri sera sono stata a cena da Domò Sushi… -
VIVI BISTROT PIAZZA VENEZIA, trattasi dell’ultimo nato del mondo VIVI, creatura del duo Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, questa volta in associazione con Iole Siena, presidente del Gruppo Arthemisia, azienda leader per le grandi mostre d’arte…
-
Giorni fa ho passato la serata in compagnia da Steel, un locale in zona Talenti. In questo luogo che si articola tra oggetti vintage, nero, varie declinazioni di grigio, corde di canapa e particolari industrial la cucina punta sulla carne…
-
Dove eravate voi ieri pomeriggio? Io a far da giudice a #tuttofritto la sezione del Premio DolceRoma, dedicato alle eccellenze della pasticceria romana…
-
Ha aperto a Settembre 2020, in piena pandemia, è Fermento, pizzeria a taglio in zona Villa Gordiani. C’è Gianluca Rossi dietro questa meraviglia, un ragazzo di appena…
-
Mastri Birrai Umbri è il primo birrificio artigianale Italiano certificato secondo la norma che più di tutte garantisce il consumatore per gli aspetti di sicurezza alimentare…
-
Appio Latino, a pochi passi da Piazza Zama potete trovare il ristorante Sacro e Profano. Chi è di zona lo conosce bene, qui la dualità è ben visibile già dagli arredi…
-
Dall’alto delle mie continue e proficue (nonché goderecce) scorribande culinarie una breve guida mi sento di scriverla; la guida dei piatti da non ordinare mai al primo appuntamento…
-
Nel pieno centro di Roma, dove per anni e anni c’è stata l’attività di famiglia, Nicola Ornelli ha creato una steakhouse sui generis. Sì perché da Ornelli Black Angus si mangia…
-
Dal 14 Ottobre Bologna si è tinta di… FOOD e lo rimarrà fino a fine Novembre; undici mostre in giro per la città allietano i curiosi che amano il tema Food visto in una chiave totalmente nuova e inaspettata. Dal MAST parte una mostra…
-
Oggi le persone scattano spesso foto a quello che mangiano, prendono spesso in mano il telefono durante una cena per controllarne le notifiche, oggi che tutto questo è divenuto parte del quotidiano sociale io voglio fare un passo indietro…
-
The Fisherman Burger, in zona Piazza Bologna, regala delizie di pesce per tutti i gusti e tutte le tasche, che promette di sfamare, ingolosire e soddisfare…
-
Conosco Luca da anni, da quando lavorava al Mercato Centrale. Ho mangiato più volte la sua pizza. E’ una sicurezza…
-
Quando mi chiedono “che ristorante mi consigli” dovrei rispondere con una serie di domande…