“Krapfen decisamente d’autore quelli di Antonio Chiera, Pastry chef d’eccellenza. Soffici, morbidi, molto semplici da fare sono assolutamente da provare. Un impasto diretto da aromatizzare con vaniglia o zeste di agrumi, un bel riposo notturno, raggiungono la perfezione con la crema pasticcera, ma anche con quella al cioccolato, crema al pistacchio o semplicemente confettura.
Lievito di birra e baking per una lievitazione perfetta perché quest’ultimo struttura le proteine facendo lievitare i nostri dolci sia fritti che salati con maggiore vigore ed energia. Nessuna scusa per non provarli, sono troppo golosi e facili da preparare!”

Ma chi li ha provati per Cavolo Verde?
Si chiama Antonella, biondissima donna del Sud, moglie, mamma e giovanissima nonna, ma soprattutto pirotecnica amante della cucina che racconta, quotidianamente, la sua infinita storia d’amore con il cibo sulle pagine del suo Blog “Dolci merende & dintorni”.
Io l’ho conosciuta anni fa frequentando il Gruppo Facebook “Quelli che… non solo dolci” e la seguo spesso come fonte di ispirazione per dolci ma soprattutto comfort food, perché la sua cucina è avvolgente come una coccola, non delude mai e soprattutto riesce sempre!

M: Antonella quando nasce la tua passione per la cucina?

A: Nella mia vita ci sono stati sempre tanti cambiamenti di luoghi, di lavoro, di vicende familiari, ma in qualsiasi momento non ho mai trascurato l’incredibile passione per la cucina a tutto tondo, cercando sempre curiosità, novità, prelibatezze, ricette che potessero appagare la voglia del buono come del bello.

M: Preferisci cucinare dolce o salato?

A: Con gli anni indubbiamente la mia assoluta dedizione è andata ai dolci, ai lievitati, in particolar modo, a tutti quei dolci che non sono pasticceria, ma più una raccolta di ricette semplici, buone, adatte a colazioni, merende, spuntini. Da lì il nome del mio blog “Dolci merende & dintorni”.

M: Parlami del tuo seguitissimo Blog, cosa ti ha spinto ad aprirlo?

A: L’intento non è certo l’insegnamento, non ne sarei in grado, neanche una bella mostra di me, ma piuttosto il piacere di condividere ricette mie, frutto di esperienza e ricerca personale, e ricette di Maestri a me cari o anche semplicemente di altri blog, ma tutte le ricette inserite, dico proprio tutte, sono state da me provate ed apprezzate.
Non verranno mai postate in questo piccolissimo blog ricette di altri senza che io le abbia provate, né ci saranno mai belle foto non rispondenti ad eguale bontà… Insomma quello che mi propongo è di dare ricette fattibili nella quotidianità, anche per meno esperti e tanti suggerimenti per una buona riuscita delle preparazioni sia dolci che salate.

M: Come coltivi la tua passione per la cucina?

A: Mi piace rimanere aggiornata su tutte le novità, adoro partecipare a corsi di pasticceria e di cucina e riportare nelle mie preparazioni quanto appreso, mi piace leggere i libri dei maestri in campo e curiosare nel web alla ricerca di cose nuove. Mi sveglio con l’entusiasmo per la preparazione di un panettone o una colomba, mi propongo sempre per il dolce della settimana a scuola, insomma stare davanti ad una planetaria mi appaga e gratifica e spero di saper comunicare qualcosa di questa grande passione che mi accompagna da una vita!

M: Ti assicuro che ci riesci benissimo!

A: C’è poco da fare, la mia passione è incontenibile: io impasto e friggo, impasto ed inforno, come se fossimo tutti giorni a Natale. Profumi di tutti i generi si sprigionano da casa mia, i vicini mi “odiano” anche perché oltre a sentire l’odore mi seguono sui social e mi “insultano” affettuosamente nel viale condominiale. Hai presente la fase dell’innamoramento? Quando non vedi l’ora di vedere l’amato, di toccare, di baciare, di parlare di lui? Bene nonostante gli anni passino, io sono sempre nella fase dell’innamoramento, anche perché la mia è una continua ricerca nel trovare sempre nuovi spunti dai quali ricominciare.

M: Bene, adesso parlaci di questi golosissimi Krapfen

A: “Ricettinaaaa”, sono perseguitata da questa richiesta, ovvero da quando ho pubblicato sul mio profilo FB le immagini di questi Krapfen.
Giustamente tutti chiedono la ricettina, perché sono bellissimi e buonissimi, io poi adoro quella riga bianca nel krapfen che indica la perfezione del bilanciamento, dell’impasto, della lievitazione, insomma quella riga che tanto dice e tanto mi piace! Merito della ricetta senz’altro, che si aggiunge alla lista, che diventerà lunghissima, di ricette del maestro Antonio Chiera. Generosamente ha regalato questa ricetta al suo Fans club ed io ho approfittato del suo buon cuore e l’ho pubblicata sul mio blog che si arricchisce di vere chicche e ricercatezze d’autore! A proposito per essere aggiornati sulle creazioni del Maestro basta richiedere l’iscrizione su Facebook al gruppo Anonio Chiera Fan Club.

E per rimanere connessi con Antonella ecco i suoi Social: Pagina Fecbook ; Instagram

RICETTA

Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 3 minuti
Tempo Passivo 16 ore circa
Porzioni 15 pezzi

INGREDIENTI

• 500 g di farina w 320/350 ovvero 13/14 di proteine
• 225 g di latte
• 75 g di zucchero
• 75 g di burro
• 75 g di uova
• 20 g di lievito di birra
• 5 g di malto in polvere se non lo trovate omettete
• 2,5 g di baking (lievito per dolci)
• 2,5 g di aromi naturali (bacca o estratto di vaniglia oppure zeste di limone)
• 10 g di sale

ISTRUZIONI

1. Inserire nella ciotola della planetaria tutti gli ingredienti ad eccezione del burro. Impastare tutto con la spirale ad una velocità sostenuta, quando l’impasto si mostra incordato ed abbastanza compatto e levigato aggiungere a pezzetti il burro fino ad assorbimento.
2. Rincalzare l’impasto con il tarocco, raccoglierlo e metterlo scoperto su spianatoia per venti minuti, poi arrotondare e mettere in ciotola a lievitare. Ideale un contenitore rettangolare in modo da segnare il livello e poter con sicurezza controllare il raddoppio l’impasto.

3. Coprire e lasciare in frigo dalle 12 alle 16 ore a 4°. Trascorso il tempo necessario, togliere l’impasto da frigo, lasciare acclimatare e far lievitare.
4. Formare i krapfen sezionando pezzi di 80 g, pirlare leggermente i panetti (arrotondarli facendoli girare tra le mani o sul piano di lavoro dandogli una forma sferica regolare [n.d.r]), metterli su una tavola con sotto carta forno e coprire con pellicola.

Al raddoppio tagliare la carta forno intorno al krapfen e aiutarsi con questa per inserirlo in abbondante olio di semi a 170°. Per una cottura tradizionale usare un pentolino in modo che i krapfen siano immersi nell’olio, in padella si schiaccerebbero perdendo molto del loro appeal

5. Invece in friggitrice a 180°, ho constatato che sviluppano meglio, un paio di minuti per lato rigirando spesso. Poggiare a scolare su carta assorbente e rotolare nello zucchero semolato ancora calde e successivamente farcire con crema pasticciera o con quella al pistacchio, nutella o marmellata.

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Nata tra le Alpi Bavaresi, figlia di una genovese e di un piemontese, cresciuta all’ombra della lanterna, romana d’adozione da circa trent’anni, ha vissuto a Parigi e Ginevra ed è sposata con un pugliese doc. Grazie a questo suo background multiculturale che l’ha sempre messa a contatto con tradizioni culinarie differenti, o forse più probabilmente per una sua naturale predisposizione alla buona tavola, è da sempre una grande appassionata di cucina e di cibo in tutte le sue declinazioni. A tredici anni viene folgorata dal film “Sabrina” dove la splendida Audrey Hepburn, dopo aver frequentato una prestigiosa scuola di cucina a Parigi, torna in America e riesce a sposare l’uomo dei suoi sogni, per di più miliardario. Da qui la sua scelta di frequentare l’Istituto Tecnico Alberghiero Marco Polo di Genova dove coltiverà sempre più l’amore per l’arte culinaria e imparerà a sedurre gli uomini anche a tavola, ma non riuscirà mai a sposare un miliardario!!! Dopo la maturità prosegue i suoi studi nell’ambito della comunicazione, occupandosi in seguito di organizzazione di eventi culturali nel mondo teatrale prima e in quello enogastronomico poi. Oggi giornalista e foodwriter, appassionata di gatti e ancora follemente innamorata del cibo, collabora con alcune testate giornalistiche enogastronomiche e non solo