Le proprietà di questa specie aromatica sono talmente tante che gli antichi presero il suo nome dal termine salvus, cioè salvare, ed i contadini sostenevano che: “Chi ha la salvia nell’orto ha la salute in corpo e la felicità nel cuore”
Comune in tutte le zone mediterranee con una predilezione per i terreni sassosi e ben esposti al sole, è una pianta poco appariscente ma facilmente riconoscibile per le foglie ovali, spesse e rugose, ricoperte di una morbida pelliccia intensamente profumata.
Più la pianta cresce più il suo andamento si fa cespuglioso, con una base legnosa – ricoperta dalla caratteristica peluria nera – e numerose ramificazioni, con un ridotto sviluppo in altezza, mentre tende ad aumentare in larghezza e lunghezza, dando origine anche a piccole siepi molto fitte.

La radice è spessa e robusta, assai penetrante nel terreno, di tipo fascicolato e praticamente impossibile da tagliare, se la pianta è vecchia.

Le foglie giovani sono verde chiaro, fresche e soffici, mentre quelle più vecchie sono scure, tiepide ed un po’ più coriacee, con una consistenza simile al feltro, e si presentano a coppie con disposizione opposta a 90°, con nervatura centrale e simmetrica, caratteristica delle Labiate (o Lamiaceae).
In primavera presenta una discreta infiorescenza violetta, con fiori raccolti in piccole spighe, e verso l’estate produce piccolissimi frutti quasi invisibili, chiamati tetracheni, simili a microscopiche uova, che ne consentono la riproduzione tramite dispersione dei minuscoli semi – in genere trasportati dagli insetti del terreno, come le formiche.
Estremamente vitale e difficile da estirpare – i nostri nonni sostenevano che l’unico modo quasi sicuro per far fuori una pianta di salvia fosse quello di bruciarla – la salvia si dimostra saldamente attaccata alla vita, e si riproduce per impollinazione, per semina e persino tramite radice.

Tagliata alla base, non è infatti raro vederla ricrescere in tutto il suo splendore nel giro di pochi mesi, anche perché il fusto stesso della salvia è attivo dal punto di vista della fotosintesi, poiché contiene fasci di collenchima – un particolare tessuto vegetale meccanico – lungo tutta la sezione.

Tutta la pianta è attiva ed emana al contatto un aroma intenso, dovuto alla fuoriuscita spontanea degli oli essenziali, che provocano un diffuso e caratteristico odore anche a distanza, se la pianta ha qualche annetto ed è ben sviluppata ed esposta al sole.
Il contenuto in oli essenziali è talmente elevato che la salvia ha meritato che le fossero dedicati interi trattati, vediamo quindi quali sono i principali e più interessati.
Cineolo: detto anche Eucaliptolo, dal nome della pianta che ne contiene le maggiori quantità, è un Terpene Aromatico dalle proprietà balsamiche, disinfettanti, ma anche antitumorali, antinfiammatorie ed antibatteriche.
È il maggior responsabile delle proprietà espettoranti e balsamiche della salvia.

Borneolo: è un Terpene dalle proprietà insetticide e repellenti, apprezzate nell’industria dei prodotti per la pulizia.

Linalolo: sempre della famiglia dei Terpeni, ha proprietà altamente analgesiche, ansiolitiche, anticonvulsive ed anestetiche, è considerato un blando sonnifero naturale, oltre ad avere come il cineolo proprietà antinfiammatorie.
Ha di recente conquistato un ruolo di interesse nella ricerca medica, in quanto pare che influisca positivamente sui processi per la memoria e possa quindi essere utilizzato con successo per la prevenzione e la cura dell’Alzheimer.
Beta Terpineolo: alcol naturale dalle proprietà disinfettanti.
Beta Cariofillene: un terpene dalle proprietà antinfiammatorie, antidepressive, ansiolitiche ed antispasmodiche, caratterizzato dal punto di vista chimico-organico da un anello ciclobutano, quindi a struttura non piana ma tridimensionale.

Tujone: chetone e terpenoide dalle proprietà antidolorifiche, disinfettanti, antibatteriche, carminative – combatte aerofagia ed accumulo dei gas gastrici – e digestive.

Acidi Fenolici: acidi organici dalle proprietà antinfiammatorie, diuretiche ed antiedemiche.
Flavonoidi: composti polifenolici dalle proprietà antiossidanti, anticancerogene ed estrogeniche, che oltre a rallentare l’invecchiamento cellulare intervengono positivamente nella regolarizzazione dei ciclo mestruale e degli ormoni puberali.
Grazie a questa particolare ricchezza in sostanze benefiche, la salvia viene utilizzata per moltissime preparazioni fitoterapiche, ed è probabilmente la pianta che conta il maggior numero di utilizzi, in quanto universalmente considerata tonica, stimolante, digestiva, espettorante e cicatrizzante, regolatrice del flusso mestruale e dei problemi femminili, ricostituente, diuretica, depurativa del fegato e del sistema digestivo in generale, balsamica, calmante, antisettica, antispasmodica ed antidolorifica, ipoglicemizzante, antiedemica, anticatarrale, inoltre è considerata un antibiotico ed un antiepiretico naturale per gli stati febbrili.

Layla Benazzi

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Nome: Layla.Cognome: Benazzi. Età: 37 (effettivi, dichiarati e documentati…). Città: Genova (forever!). Layla Benazzi nasce in quel di Genova nel 1981. Di natali liguri ma di origini emiliane, coltiva da sempre la passione per la scrittura, coltivazione finora rimasta limitata alla scrivania, ma che ultimamente inizia a dare qualche risultato che non sia quello di appesantire il cassetto. A tredici anni, non avendo ancora scoperto la vocazione della penna, decide di fare della scienza il suo lavoro. Studia come perito chimico all’ITIS Gastaldi di Genova, scuola dedicata al primo partigiano d’Italia, e nel frattempo inizia a scrivere, buttando giù in cinque anni di studi circa 10 romanzi, tutti finiti ormai al riciclaggio della carta. A 18 anni inizia a lavorare, prima in un laboratorio ospedaliero e poi in varie aziende del settore farmaceutico, tuttavia la passione per la scrittura non la molla, con il risultato di scrivere altri racconti (tutti con lo stesso destino dei precedenti) con i quali affina (si spera) lo stile. Per quel che riguarda la cucina, non riesce mai a fare delle grandi esperienze (però mangia benissimo) a causa del tempo sempre risicato, ma si specializza almeno nella pasta fresca (quel tanto che basta per non disonorare la regione d’origine) e nella paella di pesce, ad oggi suo piatto forte. A 21 anni l’incontro con Laura Rangoni imprime una decisa svolta alla sua vita, creando una sincera e solida amicizia. Nel frattempo, continua a scrivere, visto che non riesce a cucinare. Attualmente, dopo aver abbandonato il mondo del lavoro dipendente a favore della libera professione, sta lavorando come consulente per la sicurezza delle aziende, e nell’attesa di scrivere qualcosa che non resti nella scrivania (un’altra, perché nel frattempo si è sposata ed ha fatto anche un figlio) ha ri-scoperto il giornalismo gastronomico. Amante della ricerca sul campo, grazie alla natura pignola data dal segno della Vergine, si dedica ad articoli legati all’alimentazione e alla nutrizione, aiutata indubbiamente dagli studi fatti, che la portano ad approfondire gli argomenti soprattutto dal punto di vista della composizione degli alimenti. Alla chiamata di Laura per il NUOVO Cavolo Verde, ha risposto con un garibaldino “obbedisco!”, avendo già da tempo iniziato a contribuire ad altri siti, tra cui il Cavolo ORIGINARIO. Se poi pubblicherà qualcosa, ve lo faremo sapere…
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