Se non sai usare un’arma, niente di meglio che un po’ di arsenico per far sparire qualcuno.
Niente paura, non sono parole mie, ma della regina dei libri gialli, Agatha Christie, che amava ripetere questa frase durante le cene organizzate da lei, quella burlona.
Chi vi scrive, però, è una sua estimatrice da parecchi decenni, tanto che, a nove anni, si è ritrovata tra le mani l’autobiografia di questa scrittrice. E qui si scoprono parecchie sfumature di Agatha Mary Clarissa Miller, non ancora coniugata Christie, ancora lontanissima da essere lady Mallowan e sicuramente non Dame dell’Impero Britannico.
La scrittrice ebbe un’infanzia agiata e felice e visse con gioia nella grande casa di Torquay, circondata dall’amore della famiglia e dei domestici.
Una delle parti più belle dell’autobiografia, infatti, è il racconto che la Christie fa dei luculliani pranzi di Natale che si servivano a casa sua e di come lei mangiasse tutto, e a più riprese, senza nemmeno mettere su un etto.
Insomma, la piccola Agatha amava il cibo e da grande diventò una cuoca davvero brava, questo a detta di chiunque fosse tra le sue amicizie.
E visto che si deve scrivere di quello che si sa, la Dame dei veleni decise di utilizzare i veleni come arma dei suoi delitti, visto la sua grande esperienza di infermiera durante la guerra.
Quale mezzo migliore di infilarli in un piatto o in una bevanda?
Ed ecco che parecchi infelici stramazzano dopo aver mangiato un porridge o una fetta di torta i cui decori di zucchero erano avvelenati. E se pensate che i protagonisti dei suoi gialli potevano stare a digiuno vi state sbagliando: sapete quanti ne sono morti sorseggiando il tea delle cinque o un caffè?
Insomma, o dieta o morte per le sue vittime, e spesso la Christie descriveva nei propri libri ciò che cucinava per gli amici. Si spera non avvelenato, però!
Tutti questi cibi sono stati raccolti da due francesi, Anne Martinetti e François Rivière, nel loro delizioso libro Crèmes&châtiments (in italiano Creme e crimini edizioni Sonzogno) nel quale si possono trovare ricette come il famoso Lemon Cake, che Miss Marple mangiava all’ora del tea mentre sferruzzava e pensava a come risolvere un delitto, ma soprattutto la fantastica “Delizia Mortaleˮ, una torta al cioccolato che diventa l’arma di un delitto in uno dei suoi libri più famosi.
Come? Non vi resta che leggere “Un delitto avrà luogoˮ e poi guarderete con sospetto tutto il cioccolato che incontrerete per il resto della vostra vita!
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