Per quanto di solito si citino minerali più famosi, parlando di crescita, come ferro e calcio, in realtà un ruolo importantissimo è svolto anche da un minerale che spesso per molti resta uno sconosciuto.
Lo iodio.
Questo minerale contribuisce alla formazione, alla crescita e allo sviluppo della tiroide, il cui buon funzionamento è legato a doppio filo con il nostro stato di salute e che produce a sua volta, sempre utilizzando lo iodio, un ormone vitale detto tiroxina, responsabile di processi quali la conversione del carotene in vitamina A, l’assorbimento dei carboidrati e la sintesi delle proteine e del colesterolo.
La tiroide, detta anche ghiandola “H” a causa della sua forma che ricorda proprio questa lettera, si trova nel collo ed è direttamente responsabile di funzioni quali l’acutezza mentale, la parola, l’associazione di idee, oltre che della salute di pelle, unghie, capelli e denti.
Ad esempio, un corretto apporto di iodio aiuta i fumatori a contrastare la patina gialla che sui forma sui denti con il consumo di nicotina.
Lo iodio ha una funzione fondamentale per la produzione di energia da parte dell’organismo.
Infatti regola la crescita e lo sviluppo accelerando il metabolismo, consentendo quindi ai muscoli e ai tessuti di eliminare, bruciandolo come energia, il grasso in eccesso.
È il minerale che favorisce l’azione del metabolismo dei grassi a favore di quello degli zuccheri.
Normalmente infatti è il contrario, gli zuccheri vengono bruciati per primi mentre i grassi vengono stoccati e utilizzati solo in caso di necessità.
Un corretto apporto di iodio nella dieta consente di dare la precedenza ai grassi e far sì che vengano utilizzati per primi, mentre gli zuccheri vengono stoccati nei depositi epatici, cosa che ne favorisce l’utilizzo solo per i processi celebrali e che quindi consente di sviluppare l’attenzione e la capacità di apprendimento (il cervello infatti “mangia” solo ossigeno e zucchero, nient’altro).
Lo iodio purtroppo è presente in pochi alimenti.
Il pesce, i crostacei e i molluschi marini ne contengono grandi quantità, e sarebbe bene quindi consumarli abitualmente.
Si ricordi che la regola vale solo per il pesce di mare, poiché è l’acqua di mare che fornisce lo iodio.
Pesci e crostacei d’acqua dolce hanno altre qualità, ma non contengono iodio se non in tracce.
Lo iodio può essere assunto anche tramite integratori alimentari, tuttavia si consiglia di non eccedere nei dosaggi in quanto l’assunzione improvvisa di massicce quantità di iodio può causare problemi alla tiroide.
Se non si ha modo di consumare pesce abitualmente, un buon sistema per inserire lo iodio nella nostra alimentazione è il sale “iodato”, un sale arricchito in iodio e a basso tenore di sodio, utile per coloro che soffrono di colesterolo alto e di indurimento delle arterie e che quindi necessitano di una dieta terapeutica povera di sale.
Questo sale è tuttavia utile anche a chi non presenta questi problemi, ma vuole semplicemente seguire un’alimentazione più sana.
Infatti, l’utilizzo eccessivo del normale sale da cucina non solo causa problemi come l’indurimento delle arterie, ma anche ritenzione di liquidi, causa prima della cellulite.
Effetti dovuti a carenze di iodio sono obesità, metabolismo rallentato, capelli secchi, deficit d’attenzione, polso rapido, tremori, irritabilità, stanchezza mentale, ritardi nella crescita e nello sviluppo cognitivo.
Carenze croniche di iodio sono state accertate tra le cause della poliomielite.
Il sintomo più evidente che segnala una carenza di iodio è il cosiddetto “gozzo”, un ingrossamento anormale della tiroide che va in sofferenza e lavora male, rallentando o cessando la produzione di tiroxina.
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Per quanto di solito si citino minerali più famosi, parlando di crescita, come ferro e calcio, in realtà un ruolo importantissimo è svolto anche da un minerale che spesso per molti resta uno sconosciuto.
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