La XII edizione di Terra Madre Salone del Gusto ancora una volta ha riunito nel capoluogo piemontese 7000 delegati da 150 Paesi che con le loro storie, tradizioni e prodotti hanno animato i padiglioni di Lingotto Fiere. Per cinque giorni Torino è stata la capitale mondiale del food con eventi che hanno portato i visitatori fuori dagli spazi del Lingotto per invadere la città dove la festa enogastronomica proseguiva con incontri, presentazioni e degustazioni. «Il numero di passaggi al Lingotto – dice Daniele Buttignol, direttore generale di Slow Food Italia – è stato in linea con il 2014, che ne ha registrati 220.000. Significa che dopo l’edizione in centro città del 2016, tornare al Lingotto ci ha portato ad accogliere di nuovo tante persone che vogliono intervenire e attivarsi sulle nostre tematiche».
Noi abbiamo visitato gli stand, abbiamo partecipato a diversi eventi e vi raccontiamo le 10 cose che ci hanno colpito di più.
Salame Rosa
Il Salame Rosa, antico prodotto tipico bolognese, è l’antenato della Mortadella. La sua lavorazione richiede moltissimo impegno manuale visto che spalla, gola e prosciutto vengono tagliati a mano a punta di coltello cosiccome l’aromatizzazione e l’insaccamento in vescica naturale. Il sapore è un mix fra il gusto del prosciutto cotto appena sfornato e quello della mortadella artigianale.
Reindeer Suovas
Presìdio Slow Food, la Reindeer Suovas è carne secca di renna, un cibo della tradizione Sámi, un popolo che vive in un’area chiamata Sápmi, un territorio che attraversa le zone del Nord della Svezia, della Norvegia, della Finlandia e della Russia. Popolo nomade, i Sámi si spostano da sud dove trascorrono l’inverno, a nord per il periodo estivo seguendo i loro animali che vivono allo stato semi-brado. A causa di queste migrazioni necessitano di alimenti di facile conservazione e trasporto. Così la carne di renna viene salata a secco a affumicata in appositi forni per ore. Delicatamente aromatica la Suovas può essere consumata cruda a fettine sottili oppure grigliata o stufata.
Briunà
Briunà (germogliato in dialetto torinese) è un’azienda agricola nata 2 anni fa a Pralormo, paese della provincia di Torino dove da oltre 100 anni si trasformano cereali. Qui, si coltivano orzo e frumento che vengono trasformati in malto che viene venduto in grani o macinato a pietra. L’azienda ha stretto accordi con realtà piemontesi per la trasformazione del malto in pane (Forno Pierino Vesco), birra (Birrificio Kauss e Birrificio Grado Plato) o yogurt (Az. Agr. La Cerea).
Carinzia, il primo paese Slow Food al mondo
Nasce Slow Food Travel, un nuovo modello di viaggio fatto di incontri e scambi con agricoltori, casari, pastori, norcini, fornai, viticoltori e cuochi. La parte ovest della Carinzia (regione dell’Austria meridionale), le valli Gailtal e Lesachtal sono la prima destinazione al mondo di Slow Food Travel. In queste vallate è possibile scoprire antichi mulini e imparare a preparare il pane con farine di cereali antichi (pane della Lesachtal), capire come si produce il formaggio a latte crudo (Geiltaler Almkäse), la birra, lo speck del Gailtal, scoprire il mondo dell’apicoltura di montagna e cucinare i piatti tradizionali insieme agli chef della zona.
Sigari e tartufo
In occasione del bicentenario della nascita del sigaro Toscano Granduca, è stato creato un insolito risotto “TT – Tabacco & Tartufo”. L’abbinamento mai provato prima è stato fra il profumo inebriante della foglia del tabacco Kentuchy con il tubero di Savini Tartufi. Il risotto TT, dopo essere stato mantecato al tartufo nero estivo viene finito con una grattugiata, con l’affetta-tartufi, di un pizzico di sigaro toscano stravecchio. Quest’ultima aggiunta ha dato al risotto un sentore di piccante molto profumato.
Cocktail e Parmigiano Reggiano
Mirko Turconi e Carlotta Linzalata, bartender del Piano 35 di Torino, il lounge bar più alto d’Italia hanno creato una speciale cocktail list dove Gin Mare è stato abbinato a differenti stagionature di Parmigiano Reggiano. Nasce così il “Vaca Loca” che mixa il Gin Mare con liquore e bitter al Parmigiano, brodo di frutta, acqua di mare e noce moscata o F***ing Salad che, come dice il nome, ricorda un’insalata da mangiare-bere insieme al Parmigiano.
Qualcosa di sinistra
Come tutte le minoranze, hanno subìto una storia di emarginazione e repressione, e ancora oggi solo chi è mancino sa quanti disagi possano nascondersi nelle piccole azioni quotidiane, come aprire l’automobile, tagliare una bistecca o aprire un barattolo di piselli. Per dare voce ai mancini e per far capire ai destrimani quanto sia difficile vivere “a sinistra” da un’idea originale di Sara Casiraghi di pentolapvessione, gastropsicologa eccentrica, ed Eleni Molos, attrice e filosofa mancina è nato “Qualcosa di Sinistra”. Si tratta di una serie di cene spettacolo studiate e apparecchiate a misura di mancino. Il menù, elaborato da Marco Inglese, resident chef Palazzo Ceriana Mayneri, aveva come ingredienti alcuni Presìdi di Slow Food come il gambero rosso di San Remo, il sedano rosso di Orbassano, il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, i peperoni corno di Carmagnola o Manna delle Madonie.
A scuola di cucina portoghese con lo chef Calhau
Durante uno degli incontri dei Laboratori del Gusto/Scuola di Cucina che si sono tenuti da Fiorfood Coop, Gianni Spegis, resident chef di Fiorfood ristorante by La Credenza, ha incontrato lo chef portoghese Leopold Garcia Calhau, cuoco di Terra Madre. In questa lezione lo chef Calhau ha preparato un pasto intero a base di prodotti della terra della regione dell’Alentejo. Come entrée abbiamo assaggiato un gazpacho seguito da un uovo croccante con prosciutto di testa (insaccato prodotto con parti della testa di suino), pernice al pomodoro con tartufo portoghese e meringa con fichi secchi, miele di rosmarino e marmellata di fichi d’India. Gianni Spegis invece ha prodotto una ricetta che impiega i prodotti del Canavese, la trota glassata alla soia e cipolla rossa.
Il cibo nella storia
Il Museo Egizio ha organizzato in occasione del Salone (ma le visite proseguono durante tutto l’anno) una seria di itinerari a tema cibo “Ogni cosa buona e pura per l’anima”. Un percorso che conduce il visitatore alla scoperta delle proprietà nutritive e medicamentose del cibo e dei prodotti naturali usati nell’antico Egitto. Per i più piccoli, invece c’è “Una fame da oltretomba: menù per il corpo e per lo spirito” che indaga le abitudini alimentari della civiltà faraonica.
Torino capitale del Gusto
È partita dal Salone la nuova campagna comunicazione del brand “Torino capitale del gusto”, un progetto realizzato dalla Città di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e con il sostegno economico della Camera di Commercio. Il claim della campagna è #MmmTorino! Come protagonista è stato scelto un tipico prodotto dolciario torinese, il Gianduiotto, ingioiellato con un orecchino a forma di Mole Antonelliana.
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