Un piatto di pesce classico della cucina messicana.
È una ricetta degli anni ’80 ma ha preso talmente piede da diventare famosissima. Infatti, ormai non esiste ristorante di pesce che non ne serva una propria versione.
Ne rivendicano le origini sia gli Stati Messicani che si affacciano sulla costa del Pacifico, sia Cuba, sia le Hawaii, sia la città messicana di Campeche, capitale dello Stato di Campeche, situato sul golfo del Messico. Quest’ultima è probabilmente l’ipotesi più fondata in quanto il ristorante che ne rivendicava la ricetta originale (e sulla quale ha costruito la propria fortuna, avendo avuto l’accortezza di presentarla in pranzi cui partecipavano personalità pubbliche), il ristorante “303”, era situato proprio in Campeche, città famosa per la varietà, la qualità e l’abbondanza dei gamberi, oltre che, nei secoli scorsi, per i pirati. Ma questa è un’altra storia.
Tempo di preparazione: 30 minuti circa
(Dosi per 3 persone)
Ingredienti:
- 500 grammi di gamberi di buona dimensione, già puliti; va lasciata la coda. In Messico si utilizzano i gamberi di dimensione jumbo, quindi avremo a disposizione circa 20 gamberi già puliti;
- ½ tazza di cocco tritato;
- ½ tazza di pane grattugiato fine;
- 2 cucchiaini di buccia di limone tritata;
- ½ cucchiaino di sale;
- 1 uovo;
- olio per friggere (Evo, di arachidi o, come nella ricetta originale, di cocco);
- 2 manghi maturi;
- 1 cucchiaio di miele;
- 1 cucchiaino di succo di limone;
- 1 cucchiaino di salsa piccante o un peperoncino fresco tritato finissimo.
Procedimento:
Per i gamberi:
In una ciotola mescolare il cocco tritato, il pangrattato, la buccia di limone e il sale.
Sbattere l’uovo in un altro recipiente.
Immergere i gamberi prima nell’uovo sbattuto, poi nel composto di cocco e pangrattato.
Friggere i gamberi in olio bollente, circa due minuti per parte.
Per la salsa:
Ridurre i due manghi in purea, aggiungervi miele, succo di limone, il piccante a piacere e mescolare fino a ottenere un composto omogeneo. Nella ricetta originale si aggiungeva anche la polpa schiacciata di mezza mela, ma questa aggiunta è stata poi abbandonata nel tempo, dato che conferiva eccessiva dolcezza alla salsa. Nulla vieta di reintrodurla, a piacere del cuoco, aggiungendo magari un poco più di peperoncino per riequilibrare i sapori.
Impiattamento
Disporre la salsa nel fondo del piatto e adagiarvi i gamberi bollentissimi, come da foto.
Io personalmente però preferisco servire la salsa in una ciotolina a parte in cui “affondare” a piacere il gambero fritto, da mangiarsi preferibilmente con le mani tenendolo per la coda.
Buen provecho (buon appetito)!
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