Molto spesso, quando qualcuno si scorda le cose, è uso comune dirgli “Prendi del fosforo!”.
Infatti a questo minerale è associata l’attività mnemonica, tuttavia il fosforo partecipa a moltissimi altri processi non meno importanti del nostro organismo.
È il secondo minerale in ordine di quantità presente nel nostro corpo dopo il calcio, con il quale collabora per il mantenimento della buona salute del nostro scheletro.
Un corretto equilibrio tra calcio e fosforo è essenziale perché entrambi i minerali v engano utilizzati con efficacia dall’organismo.
Presente in tutte le cellule, in particolare nei tessuti molli, il fosforo catalizza il metabolismo dei grassi, dei carboidrati, delle proteine e di alcune vitamine del complesso B.
Un altro ruolo importante del fosforo è il partecipare alla produzione di quelle sostanze che consentono la manutenzione e il ricambio cellulare, oltre ad essere tra i minerali più utilizzati nella produzione di energia.
È il minerale che stimola le contrazioni involontarie dei muscoli, e quindi anche quelle del cuore, la trasmissione degli impulsi nervosi, la manutenzione del sistema nervoso centrale e periferico e una corretta ed efficiente attività mentale e, appunto, mnemonica.
Infine, il fosforo è tra i principali componenti nelle nucleo-proteine, responsabili della divisione cellulare, e quindi della trasmissione dei tratti ereditari.
Alcuni sottoprodotti del fosforo, come i fosfolipidi, contribuiscono alla scissione e al trasporto dei grassi, evitandone l’accumulo nel sangue e sulle pareti dei vasi sanguigni.
A differenza del calcio, il fosforo ingerito viene assorbito facilmente, fino al 70% del totale.
Come abbiamo già detto, un corretto assorbimento del fosforo dipende dalla presenza di calcio nell’organismo e viceversa, ma anche dalla presenza di vitamina D, già catalizzatore del calcio, in particolare per l’azione su scheletro e denti.
Contengono fosforo tutti gli alimenti che contengono anche proteine, e quindi la carne, il pesce, il pollame, le uova, i cereali integrali e la frutta secca, soprattutto le noci.
Un assunzione eccessiva di fosforo non comporta intossicazione, poiché l’eccesso di fosforo viene smaltito automaticamente nelle urine.
Tuttavia alcuni comportamenti scorretti possono comprometterne l’assorbimento.
Tra questi ci sono l’abuso di grassi e di zucchero bianco, che aumentano l’assorbimento del minerale a livello intestinale, sconvolgendo l’equilibrio con il calcio.
Sintomi da carenza di fosforo sono ossa e unghie fragili, spossatezza, ritardi nello sviluppo, disturbi nervosi, respiro irregolare.
Nei casi più gravi, soprattutto in caso di squilibrio nel rapporto calcio-fosforo, possiamo riscontrare malattie come artrite, piorrea e rachitismo.
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