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PRESENTATI I RISULTATI DE LA “BANCA DEL TOCAI ROSSO”

26 Ottobre 2010
Tre microvinificazioni dalla collezione clonale creata da Le Pignole per salvare la biodiversità del Tai Rosso. Differenze marcate tra i cloni
I primi risultati della “Banca del Tocai” sono stati presentati dall'Azienda Agricola Le Pignole (Brendola – Vicenza) ad un panel di esperti nel corso della serata “Tai Rosso da Collezione”. La Banca del Tocai è infatti la collezione clonale creata nella primavera del 2008 dall'azienda della famiglia Padrin, innestando in un vecchio vigneto sei diversi cloni di Tai Rosso (già Tocai Rosso) con lo scopo di studiarne la resa e l'adattamento ai terreni e all'ambente.
Nel corso della serata si sono potute degustare le prime tre microvinificazioni, realizzate con la vendemmia 2009 dalle uve di tre cloni, selezionati con la collaborazione dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano da vecchie vigne individuate nelle aree tipiche di produzione del Tai Rosso dei Colli Berici: Brendola (versante occidentale), Barbarano (versante orientale), Toara di Villaga (versante meridionale).
“Lo scopo della nostra iniziativa – spiegano Paolo e Gianna Padrin, titolari dell’Azienda Agricola – è quello di salvaguardare il patrimonio genetico dei cloni più antichi dei Colli Berici, attualmente a rischio di estinzione, ricavandone al contempo indicazioni utili dal punto di vista produttivo”.
È il primo progetto di questo genere per il Tai Rosso, vitigno autoctono dei Colli Berici, giunto nella provincia di Vicenza probabilmente già nel Quattordicesimo secolo grazie ai canonici di Barbarano di ritorno dalla sede papale di Avignone. La sua origine è infatti la Francia meridionale, dove lo stesso vitigno è chiamato Grenache ed è alla base di vini prestigiosi come lo Châteauneuf du Pape.
“Nei secoli – ha spiegato l'enologo de Le Pignole, Domenico Frigo – queste viti hanno subito delle mutazioni genetiche per adattarsi all'ambiente, andando a costituire dei biotipi che l'uomo ha poi riprodotto nei vigneti. Noi abbiamo individuato alcune di queste famiglie, in piante con più di sessant'anni di età e le abbiamo riprodotte, per innesto, in cinquanta esemplari”. I risultati della degustazione hanno evidenziato una marcata differenziazione tra i tre campioni, laddove il panel di presenti ha attribuito al clone di Brendola maggiore vigore, a quello di Barbarano morbidezza e al Tai Rosso di Toara profilo aromatico.
“Si tratta di un esame ancora parziale – aggiunge Frigo – perché da quest'anno entrano in produzione altri tre cloni selezionati dall'Istituto di Conegliano. La reiterazione delle prove di vinificazione consentirà quindi di avere un quadro più chiaro e, in ultima analisi, di decidere quale clone riprodurre in alternativa a quelli standard forniti dai vivaisti”.
Nel corso della stessa serata per la prima volta è stata realizzata anche una verticale di Torengo, il Tai Rosso prodotto da Le Pignole secondo i dettami del protocollo Qualithos. Le annate disponibili sono state cinque: 2004-2005-2006-2007-2008. Oltre a freschezza e fragranza, Torengo ha dato prova anche di longevità e capacità evolutiva nel tempo.

Informazioni aggiuntive

  • Nome: Claudia Zigliotto
  • Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Azienda: Studio Cru
  • Web: http://www.lepignole.com
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